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Due gioielli che crescono, gli arbitri che penalizzano e l’arma del derby

Poteva esserci il rischio di avere la testa già rivolta al derby e nei primi minuti della partita con lo Spezia probabilmente più di qualcuno lo ha pure pensato. Ma dal ventesimo in poi si è vista la Ternana vera, quella che vorremmo rivedere nel derby, magari con un pizzico di precisione in più sotto rete ma soprattutto con la stessa personalità mostrata contro i liguri. Giusto la personalità, quella qualità che ha sempre fatto difetto alla squadra di Tesser e non da quest’anno. Perché si diceva, manca un leader e quando Antenucci cominciava ad entrare nella parte è stato ceduto.

Tutto vero anche se queste ultime uscite hanno dimostrato che la personalità può non essere dote esclusiva del calciatore più esperto e navigato, del combattente di mille battaglie. La personalità possono mettercela anche due ragazzi, uno di 21 anni l’altro di 19. Tutti e due stranieri. Uno slovacco l’altro uruguaiano che riescono nella stessa partita ad essere protagonistio positivi. Sul piano del gioco e dei gol ma anche per quella dote, la personalità appunto, senza la quale fai fatica a farti spazio nel mondo del calcio. Valjent e Avenatti sono diventati i simboli freschi di una Ternana giovane che probabilmente ha pagato fin qui un pedaggio esagerato alla sua giovinezza, alla sua inesperienza. Perché magari un gruppo più smaliziato si sarebbe salvato in qualche circostanza al limite. Però ad oggi, nonostante la classifica niente affatto rassicurante, la Ternana può dire di aver centrato un primo, piccolo obiettivo: far crescere i propri giovani. E non si venga a parlare di scelte obbligate per Tesser. Perché il tecnico che aveva tenuto a lungo fuori Avenatti l’anno scorso è stato il primo a dargli fiducia quest’anno quando l’ha trovato riposato e motivato al massimo. E lo stesso tesser che l’anno scorso aveva regalato qualche apparizione a Valjent quest’anno ha utilizzato spesso il ragazzo. Prima da centrocampista ora da difensore. Perché conosce bene le qualità fisiche, tecniche e temperamentali di questo silenzioso sloveno che si sta facendo apprezzare in Italia come in patria.

La Ternana giovane comincia a carburare ed è inevitabile che il suo rilancio completo passi per il derby di Perugia. Certo, affrontarlo con due punti in più in classifica sarebbe stato meglio ma qualcuno ha deciso il contrario. E quel qualcuno, ovvero le direzioni arbitrali, sono proprio gli aspetti negativi di queste ultime giornate. A Chiavari un evidente rigore negato per il mani di Botta e il gol convalidato a Iacoponi con Malele che passeggiava davanti a Brignoli. Ma su quest’ultima situazione nessuno ha protestato più di tanto perché il fuorigioco sul tiro di un compagno di squadra con conseguente disturbo nei confronti del portiere dev’essere evidente. Per questo è giusto sottolineare quanto ingiusta sia stata la decisione di Abisso nella partita di sabato. Bojinov era dietro al portiere e gli è arrivato vicino dopo che lo stesso si era tuffato senza prendere il pallone. Situazioni simili, metro di giudizio diametralmente opposto. E in mezzo la partita di Bari dove Pairetto ha diretto a senso unico, quasi costringendo con il suo atteggiamento, i rossoverdi nella propria metà campo.

Giovani che crescono arbitri che penalizzano. Per questo la crescita della Ternana  assume un valore ancora più grande. Anche se non ha prodotto ancora i punti sperati e la classifica attesa. Ma se Tesser ha trovato la strada giusta altrettanto non si può dire per il designatore Farina. Se va a rivedersi le partite della Ternana si renderà conto degli errori che la squadra ha dovuto subire. Senza protestare, segno di grande maturità e di serietà. Almeno fino a quando la misura non è colma. Oggi probabilmente lo è. Per questo è lecito chiedere l’arbitro migliore e una direzione equa nel derby. Ingrediente indispensabile per goderselo fino in fondo.

Massimo Laureti

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