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Dove nasce l’involuzione: tutti i fattori (non alibi), dal mercato agli errori

L’attuale crisi della Ternana viene fotografata in maniera impietosa dai numeri. Nelle ultime 3 giornate altrettante sconfitte, contro Livorno e Trapani (in casa) e Carpi (in trasferta), con 2 reti messe a segno (entrambe da Ceravolo) e 9 subite. Più in generale nessuna vittoria dopo quella ottenuta a Vicenza alla terza giornata (ossia a metà settembre) e appena 2 punti raccolti nelle ultime 6 gare, quelli legati ai pareggi contro Latina (fuori) e Avellino (in casa). Ancora più in generale pessimo rendimento, con una media-punti pari a uno a partita (la trasferta di Chiavari verrà recuperata martedì prossimo). E infine nessun successo al “Liberati” (pareggi contro Pescara e Avellino e triplice ko contro Bologna, Livorno e Trapani) e differenza reti  negativa, con 9 gol realizzati (finora soltanto Vicenza, V. Entella e Modena hanno segnato di meno) e 14 incassati. Dati allarmanti, che ovviamente non cancellano ma inevitabilmente ridimensionano l’ottimo avvio di campionato (successi esterni contro Crotone e Vicenza, pareggi a Brescia e in casa contro il Pescara) e al contempo alimentano legittime preoccupazioni sul futuro delle Fere nel breve-medio periodo.

La drastica involuzione della squadra di Tesser scaturisce in primo luogo da difetti strutturali della rosa (ridotta sul piano numerico e disomogenea, con alcuni elementi di primo livello, altri di medio calibro, altri ancora mediocri) da tempo sotto gli occhi di tutti. Pesante anche l’incidenza negativa di squalifiche e infortuni (4 assenti contro il Livorno, 5 contro Trapani e Carpi, probabilmente altrettanti contro il Cittadella). Discorso analogo per gli errori difensivi individuali (Meccariello e Fazio contro il Livorno, Masi contro il Trapani) o di reparto (a Carpi) e per le sbavature difensive sugli sviluppi di corner (contro Bologna e Trapani). In misura minore incidono anche gli sbagli commessi sotto porta (palle-gol sprecate contro Bologna, Avellino e soprattutto Trapani). Per tutti questi motivi aggrapparsi agli errori arbitrali che da un mese si susseguono con sconcertante frequenza sarebbe oltremodo riduttivo. Tuttavia le direzioni di Minelli (contro il Bologna e Carpi) e di Maresca (contro il Trapani) e gli "abbagli" del primo assistente di Pinzani, ossia Segna (a Latina), destano parecchie perplessità. Niente alibi però. Sarebbero inutili, anzi controproducenti. 

Luca Giovannetti

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