Chiariamolo subito: la voce del verbo godere per tutta Terni in queste ore fa rima con Perugia. Inevitabilmente, anche giustamente perché il bello del calcio è anche questo, quando c'è rivalità. E che rivalità. Vedere la squadra di Camplone crollare sotto i colpi di Cocco ha consegnato improvvisamente il sorriso a tutta Terni, una vittoria nelle ultime otto partite e aria d'esonero che tira. Bene, ma la Ternana?
Prima di ridere guardando Atene che piange, Sparta deve rispondere da grande. Perché per le Fere c'è il Brescia, un impegno non facile contro una squadra affamata, risollevata dai soldi che (finalmente) arrivano, un bivio per non doversi ancora guardare le spalle in classifica con terrore. La sconfitta contro il Vicenza ha fatto male, perché – nonostante un mercato sostanzialmente nullo, ricordiamolo – si sperava di potersi proiettare davvero verso uno scatto in zona playoff. Arriverà il Bologna, partite tostissime, i punti servivano. E invece, una brutta sconfitta giocando malissimo.
Tesser ha alzato la voce, in settimana: impegno, sacrificio, voglia di sputare sangue. Sempre. Sacrosanto ribadirlo, lo spirito da Fere non va perso. E il Brescia va affrontato così, con il coltello fra i denti. Per potersi lasciare il Perugia sempre più dietro, per godere sì ma anche e soprattutto delle proprie fortune. Questa è la Ternana. Diversa. In tutto e per tutto, sempre, da loro.
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