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Che nessuno tocchi il “Maestro”

La decisione della nuova proprietà della Ternana Calcio di effettuare il richiamo invernale di preparazione a Castiglion Fiorentino, cittadina natia del "Maestro" per antonomasia Corrado Viciani, non ha mancato di suscitare accese discussioni ed un conseguente vespaio di polemiche tra la tifoseria rossoverde.

Come se ce ne fosse bisogno…

C'è chi ha accolto positivamente tale scelta, sostenendo che la decisione di Unicusano sia una testimonianza di affetto e di considerazione per la storia della Ternana, così legata come è ai successi calcistici ottenuti da Viciani nella nostra città; c'è invece chi pensa (invero la maggior parte dei tifosi) che si tratti dell'ennesima operazione di piccolo cabotaggio pubblicitario portata avanti da Unicusano, anche per gettare fumo negli occhi della tifoseria e distoglierla da altri pensieri.

Il che, se fosse vero, sarebbe assai grave.

Personalmente, trovo semplicemente discutibile l' aver scelto la sede di Castiglion Fiorentino per il ritiro, proprio per l' inevitabile richiamo alla figura di Corrado Viciani.

Come non pensare ad un ingenuo tentativo di "captatio benevolentiae" nei confronti dei tifosi ternani?

Come se il voler spostare "baracca e burattini" da quelle nobili parti toscane volesse dimostrare l' attaccamento di Unicusano alla storia leggendaria della Ternana che fu.

No, signori: non è così! 

I simboli, i colori della Ternana ed il glorioso passato delle Fere di Taddei e di Viciani appartengono  solo ed esclusivamente al popolo ternano e pertanto non possono essere utilizzati per secondi fini.

Quindi, ammesso e non concesso che questa sia realmente la strategia della società, non possono essere "spacciati" per cercare di guadagnare punti nei confronti di un' opinione pubblica che, allo stato attuale delle cose, non può non essere delusa di come la nuova proprietà si sia posta nei confronti della tifoseria; e cioè promesse tante, risultati scarsi.

L' attaccamento al nome e alla storia della Ternana, alla tifoseria e alla città di Terni si può dimostrare soltanto con fatti concreti, non con sceneggiate teatrali, con proclami "acchiappa-gonzi" o con la scelta di destinazioni nostalgiche.

Questa Ternana Unicusano (ma per il popolo rossoverde – sia ben chiaro – rimarrà sempre e soltanto la "TERNANA" !), classifica alla mano non ha bisogno di sterili operazioni di facciata, ma se vuole entrare nelle simpatie dei ternani deve necessariamente acquisire una "veste" che sia compatibile con il campionato che sta disputando la pur generosa squadra allenata dal buon Sandro Pochesci.

Fino a questo momento il "modus operandi" della proprietà si è distinto per un approccio sin dall' inizio eccessivamente spettacolarizzato, ma anche con una  gestione dell' "azienda sportiva" che definire sparagnina e contraddittoria è fin troppo riduttivo.

Ed uno dei risultati più sconcertanti di tale politica è stato l' inconcepibile attentato all' unità  della tifoseria portato avanti da alcune scarne frange oltranziste che, evidentemente "suggestionate" dal nuovo corso e, soprattutto, dai relativi protagonisti, non hanno esitato ad usare il metodo della diffamazione e persino della minaccia per zittire ignobilmente chi osa "mettersi contro"…

Ma per fortuna la stragrande maggioranza dei supporters rossoverdi ha finito con l' emarginare tali "corpi estranei", al punto da farli risultare come sterili ed isolate voci stonate completamente fuori dal coro.

Concludo questo mio accalorato "sermone" ribadendo – in ogni caso – la fiducia "condizionata" alla nuova proprietà, a patto che di qui alla 31 gennaio si adoperi finalmente in modo costruttivo e concreto (come, invero, sembrerebbe che stia cominciando ad adoperarsi) per rendere competitiva una squadra che, più che di sterili chiacchiere e di inutili "maquillages", ha dannatamente bisogno di una robusta iniezione di forze fresche, tali da rendere il "progetto-salvezza" non una chimera, ma un obiettivo realmente raggiungibile.

Dimostri quindi Unicusano l' attaccamento ai colori e alla storia della Ternana rinforzando la rosa giocatori con oculate e mirate operazioni di mercato (buoni in tal senso gli ingaggi di Rigioni e Piovaccari), che possano mettere mister Pochesci nelle condizioni di poter contare anche su gente esperta e di provata qualità.

Solo in questo caso la nuova proprietà potrà rompere lo scetticismo quasi generale che regna attorno al suo nome e cominciare ad entrare nel cuore della tifoseria.

E questo senza la necessità di evocare ed invocare miti assolutamente "intoccabili" della storia della Ternana Calcio.

Massimo Minciarelli

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