Cessione Ternana, Ferrero e le necessità della squadra

Cessione Ternana, Ferrero e le necessità della squadra

La sede della Ternana Calcio in via della Bardesca - Foto TernanaNews

Ultimi aggiornamenti su futuro della Ternana e il ruolo di Massimo Ferrero.

Cerchiamo di fare chiarezza, almeno con gli elementi che abbiamo a disposizione. Perché per creare un puzzle di tasselli ne servono un po’ e per avere un quadro chiaro bisogna averne il più ampio numero possibile.
Ormai a Terni si pensa tutto e il contrario di tutto. Ed è giusto che sia così: dopo due anni passati ad inseguire fantomatici progetti di risanamento e che poi sono finiti nel peggiore dei modi possibili.
Sembra un grande gioco dell’Oca e noi siamo sempre di nuovo al VIA. Con tutte le congetture del caso che alimentano leggende metropolitane e che lasciano il campo libero a ricostruzioni poco accurate.

Bandecchi, da quando fu costretto a vendere per evitare guai (non tanto e non solo dall’incompatibilità politica, quanto soprattutto dall’inchiesta della Guardia di Finanza sugli investimenti di Unicusano) ha passato la mano della società, mantenendo però sempre un interesse imprenditoriale per via della costruzione dello stadio/clinica, che lo vedeva in qualche modo coinvolto e parte in causa per il futuro. Senza considerare il suo ruolo istituzionale di Sindaco che gli impone una vigilanza istituzionale per il bene e nell’interesse della collettività.

In occasione della cessione (poi avvenuta in favore di Nicola Guida), ebbe modo di conoscere Massimo Ferrero, che gli presento proprio Guida in virtù di conoscenze in comune (l’avvocato che si occupò della transazione). Allora Ferrero cominciò ad operare (quando ancora c’era Leone come direttore sportivo) in virtù del rapporto che si era instaurato con Guida, ma che in breve tempo si esaurì. Ferrero continuò però a lavorare per Bandecchi, soprattutto con la radio rimanendo legato così al Sindaco di Terni e continuando a frequentarlo.

Quando Guida vendette ai fratelli D’Alessandro (dopo aver trattato con Benedetto Mancini), Bandecchi venne informato della cessione della Ternana (e dei suoi problemi) in qualità di Sindaco: nessun ruolo né ufficiale né ufficioso, tanto che sin da subito ci furono battute taglienti nei confronti dei nuovi proprietari.

Si arriva dunque a giugno 2025, adesso. In piena crisi la Ternana, alla vigilia della finale di ritorno contro il Pescara sa di non avere soldi per pagare gli stipendi il giorno dopo. E così nasce un patto, di fatto, fra Bandecchi (imprenditore) e la Ternana. Non con i soldi di Unicusano, ma semplicemente con il patto siglato fra Ternana Women e Ternana Calcio riguardante lo stadio/clinica. Cerchiamo di semplificarla (magari anche troppo) per renderla commestibile: i famosi 14 milioni che sarebbero serviti a finanziare lo stadio (in dieci anni) sono stati rimodulati, per permettere alla Ternana di poter superare l’ostacolo. E poter avviare con serenità di cessione. Anche perchè senza iscrizione, addio stadio ed addio a 4 anni di “lavoro”, “progettazione” e “sacrifici”.

Contestualmente a questo patto infatti si avviano le trattative: e il famoso imprenditore da 100 milioni di euro di fatturato, dell’azienda quotata in Borsa e che aveva firmato la famosa lettera di intenti con il patto di riservatezza era stato portato – anche fisicamente – in Unicusano da Massimo Ferrero. E’ per questo che Ferrero è stato di nuovo protagonista delle vicende rossoverdi. Senza avere un ruolo ancora definito, senza comprare lui direttamente la Ternana, ma cercando di favorirne la cessione a un gruppo serio: una sorta di pontiere.

La trattativa – assolutamente reale, così come un eventuale piano B che non è stato ritenuto valido, con tanto di appuntamenti dal notaio, lavori di due diligence in importanti studi di commercialisti – come sappiamo non è andata a buon fine. Nonostante l’impegno scritto la cessione non si è perfezionata. Vedremo se ci sarà una causa (saranno gli stessi legali che hanno scritto le “carte” a portarla avanti) – come ha preannunciato il Sindaco – o se i motivi di incertezza rilevati dal potenziale compratore sono invece validi. Fatto sta che ora Ferrero – che nei giorni scorsi ha incontrato dirigenti, allenatore e squadra – non ha un ruolo specifico se non quello di “amico di Bandecchi” e questo rischia di fare soltanto confusione e di ingenerare solo dubbi in una situazione già molto complessa.

Se Ferrero dovesse essere il tramite che favorisce la cessione della Ternana a una realtà solida, ben venga. Ma ora la Ternana ha bisogno di chiarezza, ha bisogno di tornare a una piccola normalità.
Ha bisogno di abbassare i costi sì, ma allo stesso tempo di costruire una squadra. Ha bisogno di punti certi. Deve riunirsi intorno a allenatore e direttore sportivo e guardare avanti al futuro. Oggi l’unica certezza e l’unica garanzia devono venire dal campo, senza ingerenze.

In questo momento chi da le carte è il Sindaco. Ed è Bandecchi che deve dare le linee guida, come finora ha fatto, fino in fondo. Abbassare i costi, squadra competitiva, essere informato sulle trattative per la cessione della società. E allo stesso tempo evitare incomprensioni. Perché il bene della Ternana non passa soltanto dalle trattative di cessione, ma anche dalla quotidianità. Altrimenti l’impegno di questi giorni diventa nullo, il lavoro di squadra e allenatore controproducente. Anche nei piccoli gesti.