In tutti questi mesi, da quando soprattutto è arrivato Breda, la Ternana non era mai riuscita ad infilare due risultati utili consecutivi. Lo fa quando serve. Quando, dopo due mesi, i concetti dell’allenatore rossoverde, sono mandati a memoria e fanno parte del dna rossoverde.
La squadra ha sempre lo stesso atteggiamento. Va detto. Non sempre riesce a imporsi sull’avversario sempre (anche perché lo stesso avversario poi ci mette del suo e cerca di mettere in difficoltà la Ternana), ma questa squadra ha un’identità ben precisa.
Rispetto alle altre partite è cambiata una cosa: la fluidità della manovra, la complessità delle giocate di 4 lì davanti. E non è un caso che quando è entrato Palumbo (altro giocatore dai piedi dolci) lo sviluppo è migliorato. Stavolta a Vercelli (dove la Pro aveva costruito con Foscarini un vero e proprio fortino) con grande personalità. In avanti i fraseggi fra i due uruguaiani, Ceravolo e Furlan sono una meraviglia. Davvero. Alle volte anche troppo leziosi, visto che in alcune circostanze si esagerava addirittura nel dribbling o nella veronica. Ma questi sono segnali di personalità, sono segnali che la testa è libera, che le gambe cominciano a girare per bene senza impedimenti.
Oggi la Ternana ha fatto la sua partita, ha creato sicuramente più occasioni dell’avversario. Ha anche rischiato di perdere (suo colpo di testa di Coly) ma ha cercato la vittoria fino all’ultimo ed è stata premiata. Non è stata una supremazia schiacciante, ma una supremazia sì. E per una volta la Ternana non deve demolire l’avversario per vincere: basta una buona partita.
Ora la classifica comincia ad essere meno preoccupante. Alle porte un’altra gara complicata contro un Ascoli in crisi. Bisognerà continuare a spingere sull’acceleratore. Ma i fischi di 10 giorni fa (non due mesi fa) sono davvero fuori luogo. Erano forse eccessivi (non in assoluto ma come reazione) allora, figuriamoci alla luce di queste due buone prestazioni (e con 6 punti in più). Breda è passato da essere un idiota a un genio. Ma questo è il calcio: fa bene la squadra ad accompagnare l’ambiente, ad avere un dialogo con la città ma allo stesso tempo a trovare le giuste misure nell’analisi. E in questo, probabilmente, aiuta anche il carattere dell’allenatore, la sinergia che si è creata con il direttore sportivo Acri e (perché no) le visite frequenti di Simone Longarini. Nessun messaggio a distanza ma una presenza costante. Alle volte le parole sono equivocabili, alle volte basta rimanere in silenzio ma esserci.
La Ternana ha preso a macinare: ora però non fermatevi sul più bello. Concentrazione alta e testa bassa. Alla Busellato: uno dei nuovi simboli di una Ternana tutta grinta e corsa (ma con qualità).
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