Cambio di rotta: nessuna sorpresa e una grande determinazione

Cambio di rotta: nessuna sorpresa e una grande determinazione

Gian Luigi Rizzo patron Ternana Calcio - Foto TernanaNews

La Ternana cambia faccia, ma soprattutto cambia completamente strada. Forse potremmo addirittura dire che l’era Rizzo comincia ora. C’è ancora un pezzo di strada importante da fare e c’è ancora un ostacolo non irrilevante, costituito dalla data chiave del 16 dicembre (il pagamento degli stipendi) ma stando alle ultime informazioni la società sta lavorando in maniera molto intensa per trovare una soluzione.

Dicevamo cambio di rotta. E allora cerchiamo di andare oltre il comunicato stampa, raccogliendo quello che la famiglia Rizzo sta comunicando: sia con le parole che con i fatti.

Primo punto: distanza marcata (se non addirittura rottura) con il sindaco Bandecchi. Finora non c’è stato alcun contatto diretto fra i due, neanche al momento del closing (quando era il sindaco che stava gestendo la cessione della società). La parte più significativa – ovviamente – è l’allontanamento di Tiziana Pucci e quindi di Massimo Ferrero, di cui viene sottolineata la collaborazione con Radio Unicusano.
La presa di posizione contro Ferrero è molto netta: viene messo in discussione un suo contratto, viene appunto avvicinato al mondo Bandecchi, si fa riferimento al servizio delle Iene ma soprattutto – pur senza essere mai chiamato direttamente in causa – l’attuale proprietà prende completamente le distanze (anzi prende addirittura provvedimenti) contro le precedenti amministrazioni della società: nessuna esclusa (e quindi anche Bandecchi).

Secondo punto: (che ovviamente è legato al primo): la famiglia Rizzo crede di essere stata truffata. Si parla di closing affrettato (in ragione di pagare le scadenze del 16 settembre) che quindi non ha permesso di controllare bene i conti, si parla di contratti importanti vidimati dalla AU senza che la proprietà ne fosse a conoscenza, parla di uomini di esclusiva fiducia (da oggi in poi). Come se ci fosse stata superficialità. A questo livello di imprenditorialità certe leggerezze si pagano. E ora alla famiglia Rizzo è stato presentato il conto. Ma questo non significa che si debba rimanere con le mani in mano: si richiede “giustizia”. Questo ovviamente porta a un clima di estrema diffidenza e non possiamo certo rimanere sorpresi. Si evoca il potenziale conflitto di interessi di cui ha parlato il servizio delle Iene, si richiede ancora una volta (anche in vista del 16 dicembre) che le precedenti gestioni si facciano carico delle loro responsabilità. Su questo punto ci sarebbe da approfondire e ci sono alcune domande che galleggiano ancora e che neanche il comunicato di oggi ha chiarito. A noi mancano dei pezzi.

Che la situazione fosse molto ingarbugliata era evidente e lampante a tutti, anche senza fare una due diligence accurata. E che ci fossero delle potenziali inevitabili sovrapposizioni (soprattutto iniziali) fra il ruolo del sindaco e la gestione della Ternana era altrettanto ovvio. A noi è sempre risultato che le gestioni Guida e D’Alessandro fossero completamente separate da Bandecchi (e dalla narrazione che fossero addirittura dei prestanome). Allo stesso tempo era inevitabile che invece ci fossero rapporti (a volte anche estremamente tesi) con la Ternana Women (e quindi con Bandecchi) per la questione stadio/clinica. Bandecchi è tornato a occuparsi direttamente della Ternana nella fase conclusiva della scorsa stagione, gestendo la vendita del club, visto che i D’Alessandro si erano tirati completamente fuori e si trovò l’escamotage dell’anticipo sulla contribuzione della clinica allo stadio per poter iscrivere la società. Ora se questa ricostruzione non è corretta, una volta finite le indagini promosse dall’avvocato Morcella (legale di fiducia della famiglia Rizzo) ci piacerebbe sapere come in realtà è andata.

Anche che ci fossero delle problematiche (forse più gravi di quelle emerse) era preventivabile. Che Banca Progetto – per esempio – fosse commissariata da Bankitalia era una notizia nota, così come che ci fosse un’inchiesta proprio sui finanziamenti erogati dalla banca stessa. Dichiarare che ci sono delle difficoltà può sembrare ingenuo a livello imprenditoriale. Forse lo è, ma lo consideriamo anche un grande gesto di coraggio e di rettitudine. Perché alla fine ad essere messa in difficoltà non è solo la famiglia Rizzo (che oggi si trova a dover risolvere una situazione delicata) ma è la Ternana. È la Ternana che ha subito un danno. E se – dopo l’approfondimento – verranno accertate delle responsabilità ci auguriamo che tutti i tifosi si schierino.

La figura di Ferrero rimane un mistero. Era stato presentato come amico di lunga data della famiglia Rizzo e come consulente della proprietà. Al di là del contratto che la proprietà non sapeva essere stato firmato, era sempre a Terni, sempre allo stadio, sempre in sede. Sempre a fianco di Claudia Rizzo (anche troppo se ricordate la conferenza stampa). Perché all’improvviso è diventato un uomo di Bandecchi? A noi – finora – ci era stato sempre detto che Bandecchi non avrebbe mai voluto Ferrero con un ruolo in società e che questo è stato oggetto di una prima frizione fra il Sindaco e la famiglia Rizzo. Cosa è successo quindi?

In attesa di chiarimenti su questi punti, molto importanti, attendiamo con ansia (ma con fiducia) il 16 dicembre. Se la proprietà a pochi giorni dalla scadenza è ancora così battagliera su tutti i fronti, tanto da cambiare l’amministratore unico della società, lo fa per far chiudere la società? Fabio Forti è uno stimatissimo professionista ternano e non crediamo proprio possa accettare il ruolo di amministratore unico della squadra della sua città per portarla in tribunale.

Non possiamo ritenere che ancora una volta si faccia riferimento alle ingerenze e al condizionamento di terzi, che si preannunciano iniziative utili per difendere la Ternana da chi l’ha danneggiata. Insomma: se ci fosse stata la volontà di mollare, probabilmente, gli atteggiamenti sarebbero stati diversi. In queste ore tutta la famiglia è stata in sede per questo CdA, per prendere queste decisioni e per iniziare questo nuovo corso.

Ci aspettiamo ora sempre più trasparenza e comunicazione. Una condivisione (per quanto possibile, ovvio) sempre più fitta e la possibilità di creare un vero legame con la piazza senza intermediari o figure di consulenza. Oggi noi crediamo sia stato fatto il primo passo della Ternana dei Rizzo. E speriamo non sia l’unico: rimaniamo fiduciosi.