E’ partita l’era Calori. Con un buon bagno di folla, a testimonianza di quanto la piazza soffrisse la situazione che si era creata con De Canio. Ora la pressione non diminuisce ma l’effetto cambio, soprattutto nell’immediato, potrebbe dare alla Ternana quella scossa che neanche contro il Fano è riuscita ad avere.
Dalle prime mosse di Calori non si può intuire come vorrà lavorare. Possiamo basarci su quanto ha fatto in passato e il primo dato è che si adatta sempre a quello che c’è in rosa. Come è successo a Trapani, due anni fa, quando anche durante la striscia superpositiva non smetteva di trovare la soluzione giusta.
Ha due sistemi di gioco di riferimento, molto diversi fra loro, e questo significa che sa lavorare in tutte le situazioni. Il suo preferito è il 4312, ma non disdegna neanche il 352. Con i giocatori presenti a Terni, visto che ci sono molti esterni e nessun trequartista ipotizziamo che possa rivolgersi più a questa secondo suo atteggiamento tattico, magari con delle varianti (343, 3421) che possano esaltare meglio le caratteristiche dei suoi giocatori.
Il lavoro di Calori è già iniziato e cercando di intuire quali possano essere le sue idee cercherà di far coesistere Vantaggiato e Marilungo: un esperimento che a De Canio non è riuscito. Con il 352 (magari con due “quinti” molto offensivi fra i tanti a disposizione – Furlan, Frediani, Bifulco – e quelli più difensivi – Defendi e Fazio a destra, Lopez e Giraudo a sinistra). Se la strada dovesse essere questa non è neanche da sottovalutare la possibilità di utilizzare Lopez e Fazio come difensori centrali nei tre (peraltro Fazio è stato utilizzato proprio in quella posizione a Trapani).
Ma al di là delle considerazioni tattiche e degli aggiustamenti che vorrà fare Calori non è neanche detto che lo faccia, visto che ha avuto a disposizione soltanto un allenamento. Più che la tattica servono dei concetti calcistici da instillare nella testa dei giocatori. Serve soprattutto togliere quelle insicurezze e paure che si sono insidiate nella testa dei giocatori dopo questo girone d’andata non certamente esaltante. Serve togliere quel velo di presunzione: bisogna pensare di essere forti solo dopo averlo dimostrato. Questo è il lavoro più complicato: quando vai a sostituire un allenatore è proprio perché qualcosa non ha funzionato e bisogna trovare la chiave giusta.
Poi ci sono le motivazioni: e qui in tempi ristretti, dopo aver avuto un periodo di valutazione in questi 20 giorni, interverrà anche Luca Leone con il mercato. Chi non è convinto, chi non ci crede, chi pensa di poter far meglio da altre parti sarà accontentato. Accontentato naturalmente senza però andare a ledere gli interessi della società e della squadra. Una squadra che va puntellata e rinforzata. A cui va messa determinazione e fame.
Ora la parola, naturalmente, passa al campo. Passa ai giocatori. Che sono rimasti gli stessi e che devono dimostrare già martedì che il riscatto deve essere immediato. Senza per forza dover fare dietrologia…
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