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Calma, gesso e ancora più fame: la ricetta per ripartire nel 2021

Mister Lucarelli, che è uomo di calcio, l'aveva ampiamente predetto: non c'è da star sereni ad andare in trasferta a Palermo. Lezione, loro malgrado, appresa l'altro ieri con le cattive dal Bari. Poco male per la Ternana, ma il punto è un altro: ovvero, che a Lucarelli bisogna dare ascolto.

Non nascondiamocelo, il risultato del Barbera ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti noi tifosi rossoverdi. Ci ha consentito di smaltire meglio la delusione per il mancato dodicesimo successo di fila contro la Turris, regalandoci un Natale più (sportivamente) sereno. Ed è normale che sia così, visto che il Bari si sarebbe portato, nonostante tutto, a sole 4, misere lunghezze dalle Fere.

Ma non deve passare il messaggio sbagliato. Di 25 siamo soltanto a dicembre, non ad aprile. Sì, i numeri, i successi, il primato e la corona d'inverno: ma la Ternana non ha ancora vinto nulla. Ha indubbiamente fatto benissimo fin qui, ma è ancora troppo presto per poter sentirsi appagati. Lucarelli dixit. 

Sarà un altro campionato nel 2021, nel quale sia i punti che la testa della Ternana varranno doppio. Per i nostri, è necessaria la consapevolezza che la "Serie C Girone C" che ci attende d'ora in poi è molto più Vibo, Avellino e la Turris, di quanto non siano state Catanzaro, Teramo e Bari stessa. Una trincea e pure bella sporca.

Piedi ben saldi per terra, dunque. La storia della Ternana lo insegna: i suoi più grandi successi sono sempre derivati dall'operosità dei suoi interpreti, che ha fatto spesso seguito a grandi e più frequenti delusioni. La presunzione e la boria vanno lasciate ad altre piazze. 

Guai a pensare, anche solo lontanamente, che questo campionato sia vinto. Perché il Bari non è lontano e non mollerà. E la pausa delle festività servirà proprio a questo: a ristorare il gruppo rossoverde, elaborare la giusta soddisfazione per quanto fin qui ottenuto e ricaricare le batterie in vista della ripresa. 

Anche perché, possiamo dircelo, i segnali giusti ci sono tutti. Quelli interni, con le grandi risposte di squadra, staff e dirigenza tutta (e un plauso speciale per il benvenuto cambio di passo operativo e comunicativo della presidenza). Così come quelli esterni, con il nervosismo degli altri, protagonisti e addetti ai lavori, comprensibilmente ossessionati dalla Ternana capolista in più di un contesto.

A gennaio si riparte con un nuovo campionato e ogni partita sarà una finale. Da affrontare con la ricetta prescritta da mister Lucarelli: umiltà e ferocia agonistica. Se così sarà, è giusto essere consapevoli che non c'è nessuno forte come la Ternana. Avanti Fere, con ancora più fame.

F T

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