Questo è un editoriale provocatorio...al contrario! 

Infatti, dopo aver annunciato "Urbi et Orbi" la celebrazione al termine del campionato  di tutta una serie di processi più o meno sommari destinati ad appurare le responsabilità dell' ennesima deludente stagione in rossoverde, con conseguente condanna al rogo degli imputati ritenuti colpevoli, ritengo invece opportuno soprassedere da questo genere di sterili iniziative (del tutto inutili, data la situazione), per affrontare invece il più concretamente possibile un progetto prospettico che sia positivamente condivisibile da tutte le componenti che ruotano attorno al mondo della Ternana Calcio. 

Ciò doverosamente permesso, parto dal principio del tutto ineludibile e paradigmatico, che la Ternana, se vuole continuare a vivere nel mondo del calcio professionistico italiano, non può fare a meno di Stefano Bandecchi. 

In effetti, visto lo stato attuale piu che depresso dell'economia ternana, mi chiedo quale imprenditore locale potrebbe assumersi l'onere di rilevare una società calcistica che per espressa ammissione dello stesso Patron-Presidente costa un pozzo di milioni di euro? 

Risposta scontata: nessuno. 

E questo è un fatto indiscutibile. 

Quanto a Stefano Bandecchi in persona, di lui si può dire di tutto e il contrario di tutto, meno che non tenga maledettamente a rimediare ai tanti, troppi errori commessi nel biennio della sua gestione. 

Gli si è chiesto da più parti un esercizio di umiltà, se non addirittura di pentimento, dopo aver promesso in due anni la serie A e dopo esserci ritrovati, invece, al limite della retrocessione in serie D. 

E anche in questo il Patron-Presidente ha mantenuto fede alle aspettative, visto che non più tardi di domenica scorsa, durante un'intervista rilasciata a Tef Channel nel corso della trasmissione "Campo aperto", ha apertamente dichiarato che il prossimo anno la Ternana punterà come obiettivo iniziale alla sola salvezza, per poi mettersi alla finestra e vedere che cosa potrà succedere di diverso. 

Finalmente un programma pragmatico e alla portata. 

Ha poi aggiunto che metterà a disposizione lo stesso budget già speso nel corso degli ultimi due anni. Il che non mi sembra poco... 

A questo punto, l' augurio (e soprattutto la speranza) è che questi soldi siano finalmente spesi come si deve, senza far piaceri inutili a nessuno, senza andare a caccia di "nomi illustri" che non servono a niente, ma che vengano utilizzati per puntare su gente che ha veramente voglia di indossare la maglietta rossoverde, su giocatori volenterosi, grintosi, professionali e che, possibilmente, ci soffino sempre! 

Quei tipi di calciatori, insomma, che piacciono tanto ai ternani! 

E chi dei "vecchi" sarà invece chiamato a restare a Terni, che lo faccia con consapevolezza e con cognizione di causa, cercando di fare quello che quest'anno non è stato fatto quasi mai: mettercela tutta sempre! 

Fatte queste premesse, la palla ora passa certamente al Direttore Sportivo Leone e a mister Gallo, nella speranza che i due "confermati" riescano a creare un gruppo solido, compatto e, soprattutto, che tiri dalla stessa parte nella totalità dei suoi componenti. 

Lodabile e per certi versi "storica" anche l' iniziativa della società di stracciare completamente il prezzo degli abbonamenti, per cercare di andare di più incontro possibile alle esigenze dei tifosi ternani, ma, soprattutto, per provare a far riavvicinare alla Ternana il maggior numero possibile di persone. 

Ulteriore conferma della ferma volontà di Stefano  Bandecchi di trovare il chiavistello giusto  per entrare nella giusta maniera nel cuore della tifoseria rossoverde. 

Ma si ricordi il Presidente che solo una cosa potrà far riavvicinare le genti ternane alla propria squadra: la vittoria! 

Associata all' immagine di una squadra che, comunque e in ogni caso, non molla mai! 

Solo a queste condizioni i tifosi rossoverdi saranno disposti a riappropriarsi della loro devastata passione. 

E a proposito della tifoseria, forse sarà il caso di stendere una volta per tutte il classico velo pietoso su quello che è accaduto e di cominciare a guardare avanti. 

Certo: non sarà facile. 

Le troppe disillusioni (leggi: figuracce) incassate nel corso degli ultimi due campionati, potranno essere cancellate solo da una gestione seria ed oculata della società e, soprattutto, da un comportamento più che decoroso della squadra. 

In ogni caso, sento di poter chiedere a tutte le varigate componenti del tifo rossoverde di provare ad andare finalmente tutti dalla stessa parte. 

Meno personalismi, meno tutela dei propri interessi, meno gruppi o incarichi privi di significato, meno autoincensamenti e autocelebrazioni... 

Ai tifosi si chiede solo di fare il loro mestiere: di tifare. Allo stadio! 

E possibilmente di provare ad abbandonare ogni forma di "astio a prescindere" nei confronti della società di via della Bardesca, limitando il giudizio ai soli risultati che verranno. 

Perché quelli passati sono ormai...passati e quindi è del tutto inutile tornarci sopra. 

Proviamo a ricominciare tutti insieme. Ognuno nel proprio ambito. 

E poi alla fine tireremo i conti. 
 

Ed ora, se mi è consentito, un' ultima annotazione che non c'entra niente con il contenuto di questo editoriale...

Sto ancora aspettando il comunicato del presidente del Perugia Santopadre che dichiara di rinunciare ai play-off, perché, come giustamente sostenuto da lui stesso, i campionati si devono vincere solo sul campo giocando. 

Fatemi la cortesia di avvisarmi quando uscirà... 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 16 maggio 2019 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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