Un punto è sempre buono, specie se ti evita la sconfitta. Non ci sono dubbi. Lo è stato in modo particolare quello conquistato a Bari in una gara sofferta come poche con la Ternana costretta sempre sulla difensiva. Lo è sicuramente un po’ meno quello incassato sabato con la Spal perché la squadra rossoverde ha costruito e sprecato nel primo tempo prima di rischiare il “cappotto” nel finale.

Due 0-0 consecutivi, due partite che la Ternana non è andata in gol dopo 26 gare consecutive nelle quali ha bucato le difese avversarie. Dati che stridono e che fanno pensare ad una Ternana davvero diversa da quella che eravamo abituati ad ammirare, a volte a soffrire.

Oggi Di Tacchio e soci stanno dimostrando di saper difendere, di negare spazi utili agli avversari nei sedici metri ed i sei clean scheet messi insieme nelle prime dodici giornate ne sono una testimonianza concreta, soprattutto se si tiene conto delle due partite perse in avvio ad Ascoli e Modena (sei gol incassati).

Oggi c’è chi considera la Ternana una squadra finalmente di categoria. Punti di vista. Noi preferiamo definirla una squadra in fase di definizione. Perché non è più come spesso lo è stata nella passata stagione ma ha pure perso quella verve offensiva che la faceva essere divertente oltre che produttiva.

La consideriamo in fase di definizione perché Lucarelli ha una rosa di attaccanti di prim’ordine ad impreziosire un organico che gli consente di scegliere diverse soluzioni tattiche.

Senza voler presumere troppo e nel rispetto delle scelte del tecnico c’è ancora qualcosa che non ci convince, a cominciare dalla posizione di Palumbo che è senza dubbio il giocatore di maggiore qualità. Una posizione che, dettaglio non trascurabile, non consente al tecnico di schierare tre dei suoi tanti attaccanti. Chi può permettersi di tenere in panchina Favilli, Pettinari e Falletti con Rovaglia e Spalluto in tribuna? Forse con il tempo e, magari anche con il rientro di Coulibaly si può pensare a qualcosa di diverso? Il dubbio è forte, l’idea che la Ternana possa permettersi qualcosa di più in avanti è forte. Ma ci vorrà ancora del tempo perché i punti già pesano e la sensazione forte è che restare nel gruppone, anche con qualche pareggio in più sia preferito, in questo momento, al rischio che potrebbe concederti maggiori chance offensive ma anche indebolire l’assetto difensivo.

Valutazioni che sono tutte di Cristiano Lucarelli, uno che ha sempre preferito l’offesa alla difesa, il calcio aggressivo a quello di rimessa.

Intanto fa bene a tenersi stretta una posizione di classifica importante, nel gruppone che insegue il Frosinone, la squadra che, guarda caso, ha staccato la concorrenza infilando cinque vittorie consecutive. Perché vincere vale tre punti, due in più del pareggio che muove la classifica.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 08 novembre 2022 alle 00:00
Autore: Massimo Laureti
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