Due su due. E vincere non fa mai male, anzi. Soprattutto se a vincere è una squadra equilibrata, sicura, tranquilla e che comincia ad avere un’identità.
La Ternana non ha sofferto, se non negli ultimi minuti, quando il Potenza si è riversto in avanti tentando il tutto per tutto, e ha prodotto le sue buone azioni da gol.
Senza entusiasmare, senza essere strabordante, ma dando sempre la sensazione di essere in controllo. È stata una Ternana sorniona, padrona. Con qualche lampo di giocate che hanno fatto infiammare il Liberati, finalmente tornato ai livelli che la Ternana merita.
Ecco: per infiammare ancora di più il pubblico servirebbe ancora più intensità e ancora più classe. Arriverà certamente con il lavoro e con la convinzione di dover meravigliare per continuare a rimanere in alto. E passerà – secondo noi – soprattutto attraverso le giocate di tre giocatori su tutti, quelli più tecnici, quelli che possono far innamorare la piazza: Marilungo, Mammarella e Palumbo. Sono i tre più tecnici, quelli con la giocata, quelli che con un colpo possono (e potranno) risolvere una partita anche da soli. Sono i giocatori che con le loro prestazioni possono rendere la Ternana ancora più frizzante e divertente, imprevidibile e letale. Nel contesto di una squadra, forte, affamata ed equilibrata. Forte in tutti i reparti dove la concorrenza interna dovrà essere gestita nel miglior modo possibile da Gallo che ora ha belle sfide davanti a sé. Rendere questa Ternana feroce, renderla bella e letale, mettere tutti nelle condizioni di poter rendere al meglio.
La gestione del gruppo e del talento sarà la chiave per far bene quest’anno. Questa squadra è equilibrata e si compone di almeno 17 titolari, tutti allo stesso livello. Le 5 sostituzioni e le tante partite aiuteranno Gallo per il minutaggio. Così come le vittorie, le giocate e le scelte. Al di là del sistema di gioco, al di là dell’undici iniziale, al di là dell’avversario. Questa è la sfida. Mantenere il cordone con la piazza. Con la città. La squadra ha dimostrato di saper giocare e saper soffrire, per questo la gente è contenta. Ora serve continuità e qualità.
Per costruire una buona squadra ci vuole tempo. Ci vogliono gli uomini giusti, ci vuole pazienza. Ci vuole qualità. E ci vogliono le vittorie, che intanto stanno arrivando.
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