Ancora terremoto Ternana: licenziamenti giusti, al momento giusto

Ancora terremoto Ternana: licenziamenti giusti, al momento giusto

Dettaglio maglia 2025-2026 Ternana Calcio - Foto Ternana Calcio

La Ternana ad oggi non sa se riuscirà a completare il progetto stadio/clinica, la famiglia Rizzo ha individuato dei conti critici addebitabili alle passate gestioni e vuole vederci chiaro, il rapporto con le istituzioni (Comune e Regione) è ridotto ai minimi termini (se non inesistente o per interposta persona), la squadra è reduce dalla sconfitta interna contro il Guidonia che ha rimesso un po’ di malumore nella tifoseria, fra pochi giorni ci sarà il derby… in questo contesto la mossa della Ternana è stata quella di licenziare due persone che lavoravano in società da lustri, per giusta causa, per impossibilità di ricollocazione, per ristrutturazioni economiche, per ruoli non fondamentali. Licenziati il giardiniere (Gabriele Mechelli) e il responsabile della comunicazione (Lorenzo Modestino), in meno di 24 ore.
Ora immaginiamo che con queste due mosse la Ternana abbia risolto tutti i suoi problemi. O che siano la punta di un movimento rivoluzionario che porti la Ternana ad abbattere i costi, a risolvere i problemi delle gestioni precedenti, a sbloccare lo stadio clinica o a creare un ponte con le istituzioni e la città. Basterebbe che si verificasse anche soltanto una di queste cose per comprendere la decisione della società. Probabilmente invece non se ne verificherà nessuna, sicuramente non grazie ai licenziamenti (che magari non saranno gli unici) e la Ternana rimarrà in questa condizione.
Una condizione difficile e di grande incertezza. Perché da tempo ci ronza in testa una domanda: a fronte di tutte queste difficoltà che addirittura portano al licenziamento di due professionisti che lavoravano in società rispettivamente da 25 e 15 anni, che ne sarà del futuro della Ternana?
C’è una scadenza molto importante il 16 di dicembre (ormai sappiamo tutte le scadenze federali a memoria) e questo clima di incertezza non ci fa stare tranquilli. Verranno pagati gli stipendi? L’impegno della famiglia Rizzo rimarrà lo stesso, nonostante le difficoltà sopraggiunte? A leggere i comunicati no e c’è quindi da aver paura.
Perché stavolta non ci saranno alcuni punti di penalizzazione. C’è la recidiva. Se non vengono pagati gli stipendi (di giocatori, dipendenti e collaboratori), gli incentivi all’esodo e le rispettive tasse ci sono due punti di penalizzazione per ogni voce che verranno raddoppiate in caso di recidiva. Si arriverebbe, potenzialmente, anche a -16. Quindi c’è in gioco la sopravvivenza della Ternana, anche sportivamente parlando.
Ora nessuno dice che la situazione in cui si è trovata la famiglia Rizzo sia semplice: l’interruzione del progetto stadio/clinica è sicuramente un problema. Così come il controllo fatto sui conti: di fatto la Ternana – secondo queste prime verifiche – sarebbe stata “truffata”. E quindi giustamente la famiglia Rizzo si vuole tutelare.
Ma non può essere fatto a danno della squadra e della città. Che ci fossero degli stipendi da pagare si sapeva già dal 15 settembre e anche più o meno quale fosse l’impegno economico per mantenere la squadra in C. Se sono state fatte valutazioni diverse, forse sono state frettolose.
Che la Ternana sia messa in difficoltà dagli incidenti politici su stadio/clinica o dai bilanci precedenti è un fatto. Che la famiglia Rizzo debba chiarire se pagherà gli stipendi il 16 dicembre, è un altro fatto.
Di sicuro le sorti della Ternana non dipendevano dai due licenziati di queste ultime 24 ore. E forse in un clima così ci sarebbe stato bisogno di un’unità diversa, con la comunità. Dei tifosi e degli addetti ai lavori. Invece ancora una volta, uno strappo. In una storia che non ne può più di toppe…