La Reggina vola sopra ogni ostacolo, il Bari è in grande rimonta, il Monopoli tiene botta e il Potenza, nonostante lo scivolone in Puglia è sempre lì. La Ternana invece allenta la presa proprio nel momento meno indicato. Proprio quando era lecito aspettarsi un bel filotto di vittorie per garantirsi un Natale in pompa magna e uno sguardo al futuro macchiato di un tiepido ottimismo. Invece Gallo e i suoi hanno combinato un bel patatrac contro la Casertana, squadra tutto sommato modesta anche per quanto fatto vedere al Liberati. E così si sono complicati ulteriormente la vita con dieci punti da recuperare sulla prima e una muta di avversari niente affatto addomesticabili da tenere a bada.

Una giornataccia? Certo che si perché il valore della Ternana è certamente superiore a quello dimostrato domenica al Liberati- Ma siccome la sconfitta contro la Casertana è la terza incassata sul campo amico la questione si fa seria.

Tre indizi fanno una prova: se così fosse anche nel calcio ci sarebbe da pensare che la squadra di Gallo incontra difficoltà enormi sul proprio campo, quando è costretta a fare la partita contro squadre che si chiudono. Può essere. Ma è vero anche che le modalità con le quali è maturato lo scivolone interno sono identiche a quelle che hanno generato le precedenti sconfitte.

In estrema sintesi: gol regalato da una fase difensiva diventata improvvisamente approssimata e non confortata dalle prestazioni del portiere. E di seguito qualche buona occasione per recuperare il risultato buttata malamente al vento. Non le tantissime prodotte contro l’Avellino ma almeno tre o quattro opportunità serie Ferrante e soci le hanno avute, compresi dodici calci d’angolo risultati perfettamente inutili ai fini dell’esito finale.

Insomma, tutto già visto. E questo è l’aspetto peggiore perché sta a significare che su alcuni difetti da tempo riconosciuti la squadra non è riuscita a porci rimedio, pur lavorandoci quotidianamente. Così il problema diventa enorme perché siamo quasi arrivati alla fine del girone d’andata e di tempo per risolvere la questione Mammarella e compagnia ne hanno avuto a sufficienza. Senza riuscire nell’intento.

Ma nonostante questo sono lì. E siccome difesa e attacco non sono i migliori del torneo i 36 punti diventano un bottino non trascurabile. Ma non certo per il patron Bandecchi che alla sua Ternana ha chiesto e continua a chiedere il primo posto in classifica.

Le cronache lo danno infuriato, e pure questo rientra nel canovaccio di una sceneggiatura che sta andando in scena da parecchio tempo.

Così Gallo e compagnia tornano sui carboni, la tifoseria torna a dividersi in almeno un paio di partiti e la stagione rischia di diventare sempre più complicata e avara di soddisfazioni. Tanto che oggi si guarda alla Coppa Italia come un chance da non trascurare anche per affrontare gli eventuali play off da una posizione di riguardo.

Non vogliamo metterci a disegnare scenari legati al risultato della prossima sfida di Coppa Italia a Siena ma è chiaro a tutti che quella partita adesso ha assunto un’importanza inaspettata soltanto un mese fa. Ora mancare il passaggio del turno farebbe piombare nubi nerissime sulla Ternana che deve trovare al proprio interno le medicine indispensabili per guarirla dal male per niente oscuro che l’ha aggredita.

Senza guardare ai risultati degli altri, cercando di dare il massimo per ottenere vittorie confortanti e rendere così utili anche eventuali innesti provenienti dal prossimo mercato invernale. Perché a nostro avviso, come sosteniamo da tempo, questa squadra può essere migliorata anche per pareggiare i prevedibili interventi programmati in altre aree: Bari e non solo. E soprattutto per affrontare al meglio quei play off che oggi sembrano essere l’approdo probabile per la Ternana.

Ma tutto questo nulla toglie al voto assolutamente negativo che la squadra (tecnico compreso) hanno meritato per la modesta esibizione di domenica.

Perdere ci sta ma è inaccettabile fare da spettatori ad una prestazione tanto scadente dopo quella davvero eccellente proposta a Catanzaro. Prendere gol in ogni partita, segnare poco e incappare in scivoloni inattesi è il modo migliore per fallire il traguardo più ambizioso. E far crescere ansia e incertezze per quello di riserva. Che, meglio scandirlo a chiare lettere, garantisce comunque la possibilità di tornare in serie B: il vero e unico traguardo della stagione.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 10 dicembre 2019 alle 00:00
Autore: Massimo Laureti
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