Il calcio è bello perché è strano. Al 90esimo siamo tutti rammaricati per una partita che avremmo potuto vincere e che forse per la mezz’ora finale avremmo anche meritato. Un rammarico strano appunto, visto che al 60’ (anzi al 63’) eravamo tutti a ringraziare Iannarilli per il miracolo su Vita che teneva viva una squadra che stava soffrendo eccome: in quel momento tutti avrebbero firmato per un pareggio. Lo speravamo e non ci credevamo, perché dopo un primo tempo bruttino, giocato alla pari più o meno, con un gol preso su una rimessa laterale, nella ripresa il Cittadella ha preso in mano la partita e ha messo in difficoltà le Fere.
Ma l’animo della Ternana è quello comunque di non arrendersi e di sapersi trasformare. E di provarci sempre. Di questo bisogna avere consapevolezza. Ed è per questo che si può essere rammaricati e sollevati allo stesso tempo. Rammaricati per due motivi: la Ternana avrebbe potuto vincere la gara a prescindere da quando ha iniziato a mettere sotto il Cittadella. Ma visto che non è bastato (e che comunque ci è riuscita) avrebbe potuto farlo prima. Poi c’è da considerare anche l’avversario, che è scorbutico per chiunque, che ti fa giocare male. Ma non devi metterci poi del tuo: siccome questa squadra ha dimostrato per l’ennesima volta di avere qualità, di avere idee, di sapere come si arriva a tirare deve trovare prima il coraggio di reagire. Non deve appiattirsi, deve pensare in grande. Pensando in grande farà grandi cose.
La natura della Ternana è una vocazione offensiva: ha nelle gambe la forza di farlo, deve trovarlo anche nelle convinzioni in testa. Sapendo diventare matura e capendo quando è il caso di abbozzare e quando è il caso di aggredire nuovamente. Questa squadra, anche oggi, ha dimostrato che se rimane dietro difficilmente riesce a difendersi bene. Succede (troppo) spesso che gli avversari siano pericolosi. Oggi se il Cittadella non ha raddoppiato è merito di Iannarilli (una volta), Martella e Furlan (un’altra volta), un po’ di fortuna (almeno due circostanze). Troppe occasioni, se poi andiamo a vedere gli ultimi 25 minuti, giocati magistralmente.
Quella è la Ternana che ci piace. Quella che – immaginiamo – piace anche a Lucarelli. Questo campionato serve anche a misurare sé stessi: anzi forse principalmente a questo. Giornata dopo giornata scopriamo una cosa diversa. Quindi importante non perdere e aver capito che anche contro squadre “scorbutiche” la Ternana sa fare il suo compito. L’esperienza immagazzinata servirà da oggi in poi: per guardare in alto.
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