Cristiano Lucarelli ha acceso una spia d’allarme? No. A farlo per primo è stato Aurelio Andreazzoli con qualche settimana d’anticipo rispetto al suo successore nonché predecessore. Forse ai più è sfuggita l’ultima frase di quella che poi è stata anche l’ultima conferenza stampa in rossoverde dell’allenatore di Massa.
Eravamo alla vigilia della sfida casalinga contro il Cittadella e Andreazzoli, con grande serenità prima di congedarsi affermò: “Dico a tutti, stiamo sull'attuale. C'è un davanti ma c'è anche un dietro”. Un modo elegante per dire che bisognava sin da subito cambiare atteggiamento e possibilmente anche obiettivo finale.
Nelle precedenti undici partite le Fere avevano conquistato appena 12 punti. Troppi pochi per parlare di Serie A. Parole che sono cadute nel dimenticatoio giusto il tempo di far disputare alla Ternana altre tre partite prima che venissero rispolverate proprio da Cristiano Lucarelli. Anche perché il rendimento della Ternana con il tecnico di Livorno non è migliorato: 2 punti in 3 partite. E così già dal post partita di Genova si è iniziato a parlare dell’importanza di mantenere la categoria fino al “dobbiamo portare la barca in salvo” di mercoledì.
Dall’appello velato di Andreazzoli a quello più forte di Lucarelli sono trascorse 4 partite nelle quali la Ternana ha conquistato solo 2 punti peggiorando, ulteriormente la sua posizione in classifica.
4 partite nelle quali la Ternana poteva rilanciarsi in classifica. Invece ora si ritrova a dover pensare a tutt’altro che ai sogni di gloria d’inizio stagione.
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