E' vero che i drammi veri, nella vita sono ben altri, ed è anche vero che non si può parlare in questo caso di dramma sportivo, ma senza dubbio lo sciopero indetto dalla Legapro, che ha fermato la prima giornata del girone di ritorno, dei bei grattacapi alle società li crea eccome: prendiamo ad esempio la Ternana.
La squadra rossoverde, che domani avrebbe dovuto giocare al Liberati contro il Rieti, riprenderà come tutte le altre il proprio campionato il prossimo 12 gennaio, direttamente andando a disputare il secondo turno in casa del Potenza, giocando poi, dopo sette giorni, in casa contro il Rende; fin qui, direte voi, nulla di anomalo. Il problema vero, o quello che potrebbe diventar tale soprattutto per la Ternana e per altre tre squadre (Catania, Feralpisalò e Vicenza) nasce dopo, dalla settimana successiva. Il 22 gennaio, infatti, le squadre scenderanno in campo, in infrasettimanale, per recuperare la partita della prima giornata, e quindi la Ternana se la vedrà al Liberati col Rieti; la domenica (quattro giorni più tardi) si giocherà la quarta di campionato (Monopoli-Ternana); mercoledì 29 poi tocca alla Coppa Italia, che vedrà la semifinale d'andata fra Ternana e Catania; ancora, domenica 2 febbraio toccherà di nuovo al campionato, con Ternana-Sicula Leonzio. La squadra di Fabio Gallo, alla fine dei conti, dovrà giocare cinque partite, tutte di eguale importanza, in appena quindici giorni: due settimane di fuoco che, giunti a questo punto della stagione, rischiano (per tutti, non solo per la Ternana) di pesare fin troppo, sia a livello fisico ma anche e soprattutto a livello mentale. Per fortuna che poi, giocata la partita del 2 febbraio, la Ternana avrà un giorno in più per riprendersi in vista del match in trasferta contro la Reggina.
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