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Ternana: Abate la vuole anche sporca e cattiva

Sarà una Ternana diversa. Anzi per certi versi lo è già. Perché Abate ha aggiunto tre interpreti nuovi alla propria orchestra: Cianci, Vannucchi e Donati. E non è finita qui perché Foresti e Mammarella a Milano per lo sprint del calcio mercato qualche altra novità la porteranno. Non c’è Ravaglia e siccome Cianci ha bisogno di tempo per arrivare al top della condizione, Abate non ha avuto difficoltà ad anticipare che a Pontedera la Ternana si presenterà con una sola punta e tre mezze punte alle sue spalle.

Ma in questo periodo parlare di moduli è complicato perché l’ex milanista si ritrova tra le mani un gruppo quasi completamente nuovo che sta cercando di far diventare squadra.

Eccola allora la prima richiesta esplicita rivolta alla Ternana, dimostrare di essere squadra molto più concretamente di quanto ha lasciato intravvedere nella prima uscita casalinga.

Seconda richiesta: calarsi nella mentalità del campionato che è duro, complicato, che propone molto spesso partite sporche dove la qualità viene sopraffatta dall’agonismo, dalla scaltrezza. Il Pescara visto a Terni ne è stata una prima dimostrazione.

Però un rapido calcolo mi intriga. La qualità della Ternana è sicuramente superiore alla media del girone, l’esperienza agli interpreti non manca certo, quindi se si aggiunge una buona dose di aggressività ad una spruzzata di presunzione per far capire agli altri di essere più forte, viene fuori il mix perfetto.

Quello che Abate chiede ai suoi di mettere in campo a Pontedera dove ci sarà da soffrire su un campo in sintetico e con dimensioni ben diverse dal Liberati, contro una squadra che alla prima uscita ha fatto il colpo in trasferta.

Un bell’esame per Capuano e soci, uno dei tanti che saranno chiamati a superare in questa sorta di evoluzione che dovrà portarli al top nel più breve tempo possibile. Ma un po’ ci vorrà perché la rivoluzione ha bisogno dei suoi tempi per essere concreta e funzionale all’obiettivo. Che può essere soltanto ambizioso visto l’organico che la società sta costruendo.

Massimo Laureti

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