Indovina chi?

No! La risposta non è quella volgare, anche se forse ci starebbe bene, visto che ormai sembra che la ricerca del nuovo acquirente della Ternana sia diventata un gioco. E’ alto, è moro, è italiano, originario del Molise, gioca a tennis, parla bene tre lingue, una volta era sposato con una ricca ereditiera colombiana, nel garage ha tre Ferrari, in vacanza è stato a Miami e via dicendo.

Come se si dovesse arrivare all’identificazione del presunto compratore seguendo indizi più o meno veri, più o meno sparsi per i social e facendo un riassunto. Sembra la storia del cognato di Ghisolfi (direttore sportivo della Roma) che ha una panetteria. E in questo forno oltre a pane e pizza si tirano fuori un sacco di “notizie” sulla Roma. 

I social sono un mondo meraviglioso. Sono una fonte di informazione, sono una fonte di divertimento. E spesso le due zone si incrociano. E quando si sovrappongono diventa importante capire fra le fake news e le notizie (o le indiscrezioni) vere.

Il gioco dell’ “Indovina Chi” può essere anche divertente, a dire il vero. Ma non è detto che porti necessariamente alla soluzione della vicenda. Prima o poi a sparare nel mucchio è ovvio che ci si prenda. Si è detto tutto e il contrario di tutto, finora. Quasi come fosse il Calciomercato di Maurizio Mosca, quello dei pronostici con il pendolino. Ecco: ci siamo portati avanti anche lì, c’è una narrazione diversa. E l’obiettivo ora è diventato raccontare quello che di certo è stato verificato. Di cui c’è certezza. Non basta un frammento per raccontare una verità intera. Non basta il buco della serratura per spiare quello che c’è dentro, a maggior ragione se si guarda nel buco della porta sbagliata.

La cessione della Ternana ci sarà: non ci sono dubbi. Guida ha deciso di lasciare, l’impegno economico è troppo rilevante (soprattutto con la retrocessione), rischia davvero di saltare in aria. E venderà certamente. Come ha scritto lui stesso nell’ultimo comunicato stampa venderà a chi potrà garantire un futuro alla Ternana. E anche il Sindaco si sta interessando alla vicenda. E non soltanto perché lo ha dichiarato (anche lui attraverso una nota), ma perché si è proprio mosso in prima persona per tirare le fila della situazione.

L’anonimato è la garanzia più alta che in questo momento può garantire (ai tifosi) il futuro proprietario della Ternana. Nessuna voglia di visibilità, nessuna necessità di fare interviste. Chi parla prima di firmare, generalmente, non ha interesse a fare business ma a fare marketing. Si dice che i nomi vengano “bruciati”, se escono prima. La segretezza, insomma, è sinonimo di serietà.

E noi lo speriamo, perché abbiamo a cuore le sorti della Ternana. Quando avremo un quadro definito, una volta che siamo in grado di unire i puntini e dare delle risposte invece che fare delle domande, saremo pronti a scrivere. Speriamo una buona notizia, anche nel più breve tempo possibile.

Sui social (o al bar) possiamo lasciare spazio a tutte le ipotesi che volete. Sui mezzi di informazione non dovrebbe essere così. Chi sceglie di informarsi ha il diritto ad essere informato, nel miglior modo possibile.

Forse la vicenda Mancini dovrebbe essere di monito…