Sembra strano adesso, che nel caldo e assolato mese di giugno il calcio giocato va in vacanza per non ritornare fino alla metà del mese successivo, pensare che quasi mezzo secolo fa proprio in queste ore potesse ancora decidersi il destino di due squadre e di un campionato intero, eppure c'è stato un tempo in cui giugno era ancora mese di verdetti e di stadi pieni.
Siamo al Massimino di Catania, è il 16 giugno e in palio, per le Fere di Enzo Riccomini c'è qualcosa di grande, qualcosa di epico, ovvero la promozione e non una qualsiasi: in ballo c'è la seconda (e ultima, ma all'epoca ancora non era dato saperlo) partecipazione alla serie A, quella già assaporata la stagione precedente con Corrado Viciani. Catania-Ternana è la partita che può valere tutto per i rossoverdi che infatti, loro malgrado da un certo punto di vista, fanno tutto da soli: pronti via, arriva subito il gol di Garritano ma, per rendere la trama più avvincente, i padroni di casa pareggiano grazie all'autogol di Benatti quasi 40 minuti dopo, ma la Ternana non molla e a 10 minuti dalla fine, per essere sicuro di potersi prendere la promozione, ci pensa Prunecchi a chiudere la questione. 2-1 per le Fere, terzo posto in solitaria assicurato e si vola verso la seconda storica promozione nella massima serie, un traguardo che comunque, a 45 anni di distanza, è sempre emozionante ricordare.
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