Rimini in piena tempesta societaria: le parole di D’Alesio e De Vitis dopo la sconfitta con la Ternana

I giocatori del Rimini in conferenza stampa nel post partita contro la Ternana
del ricorso al TAR dell’Emilia-Romagna. Un contesto surreale che ha pesato sull’ambiente e sui giocatori.
D’Alesio: “Il silenzio dello stadio fa ancora più rumore”
In conferenza stampa l’allenatore Filippo D’Alesio ha provato a fare il punto, parlando della difficoltà di preparare una gara in un clima così instabile:
“I ragazzi hanno fatto una partita importante con le nostre difficoltà. Non è per giustificarci ma questi ragazzi si conoscono veramente da due giorni, siamo in un mix tra nuovi arrivi e vecchia guardia. Oggi per noi era un punto d’inizio per il nostro percorso di crescita. Non so se ce la faremo a recuperare quel -10, ma dobbiamo continuare a credere finché la matematica non ci condanna”.
Il tecnico ha poi aggiunto sul caos societario:
“Tutto quello che c’è fuori distrae e fa male. Dobbiamo chiuderci nello spogliatoio e lavorare. La società mi ha detto che arriveranno nuovi giocatori, io penso al presente e a chi ho a disposizione. Sul pubblico? I 450 spettatori presenti hanno fatto sentire un silenzio che fa rumore. Nel riscaldamento pesa, e i ragazzi devono imparare a rompere il ghiaccio”.
De Vitis: “Vogliamo chiarezza su chi ci rappresenta”
Al fianco del mister si è presentato anche il difensore esperto Alessandro De Vitis, che non ha nascosto il malessere del gruppo per una situazione definita “surreale”:
“Mi è stato detto che il capitano non sono più io, sarà Bellodi. Ci tenevamo però a dire alcune cose: ci ha dato fastidio
essere definiti ‘cadaveri’. È stato offensivo verso chi sta affrontando una situazione difficile. Molti compagni hanno lasciato Rimini non per scelta, ma per problemi oggettivi. Non siamo burattini, siamo professionisti con carriere e famiglie”.
Il numero 30 ha poi lanciato un appello diretto:
“Chiediamo chiarezza su per chi lavoriamo e chi ci rappresenta. L’organigramma è un rebus, non sappiamo con chi rapportarci: oggi c’è qualcuno, domani un altro. Non è mai successo nella mia carriera. Vogliamo soltanto quello che spetta a una squadra normale: trasparenza. Non si può arrivare il giorno della partita senza sapere se si giocherà o meno”.