L’Università Niccolò Cusano esprime la propria solidarietà al popolo spagnolo, e a quello degli altri Paesi, compreso l’Italia, colpiti dal feroce attentato terroristico, che ha causato 15 morti di cui tre italiani. La sede di Barcellona – fa sapere l’Ateneo – è pronta a collaborare e a dare supporto ai concittadini che ne avessero necessità. "Non so quante volte ho percorso la Rambla, sia per motivi turistici sia per motivi professionali. Lungo questa fantastica strada, che corre verso il mare e che vive giorno e notte, le attrazioni sono anche le varie etnie che si incontrano e non sarebbe giusto “chiuderla” con dei blocchi di cemento, perché la sua bellezza, la sua voglia di vivere e divertirsi, sta proprio in questa mancanza di ostacoli, che è anche un’apertura al mondo".

Stefano Ranucci, presidente dell’Università Niccolò Cusano e presidente della Ternana Unicusano, che a Barcellona ha lavorato e vissuto, torna sempre volentieri nella capitale catalana e giura che ritornerà anche dopo i fatti di giovedì scorso: "Avendo lavorato molti anni per una compagnia aerea spagnola e avendo avuto la fortuna di veder nascere l’ufficio dell’Università Niccolò Cusano sul Passeig de Gracia posso affermare che Barcellona è la città di tutti, una Capitale del mondo per comunità, fratellanza e rispetto reciproco. Questo rende ancora più vile l’attacco da parte di questi pseudoterroristi che hanno lasciato a terra un sacco di gente che aveva come unica colpa quella di vivere".

La reazione, nelle ore successive all’attentato, è stata secondo Ranucci significativa: "Le forze dell’ordine spagnole sono riuscita a individuare un’automobile di terroristi che volevano duplicare l’attentato e questo è un segnale di grande e¡ cienza. E positiva è stata anche la reazione della gente, che la mattina dopo l’attentato faceva footing sulla Rambla. Ora mi aspetto che anche l’Europa si decida a combattere questa guerra, che si può combattere solo con le armi dell’intelligence".

Sezione: Rassegna stampa / Data: Dom 20 agosto 2017 alle 13:00
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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