Al termine dell'allenamento di rifinitura della Ternana, che si prepara alla partita di domani contro il Vicenza, è arrivato in sala stampa Gigi De Canio, per parlare della sfida.
Mister domani partita fondamentale. Facciamo un passo indietro: dopo le ultime tre partite si è un po' incazzato oppure è un po' deluso?
"Forse lei mi ha visto solo in questi giorni, ma se va indietro con la memoria, io ho sempre lo stesso atteggiamento. Non abbiamo molta possibilità di allenarci e quando capita ne dobbiamo approfittare, e allora pretendo il massimo dell'attenzione e cerco di essere il più convincente possibile".
Pochi gol e pochi tiri: ci ha lavorato?
"Io ho notato che, a prescindere dall'atteggiamento delle squadre avversarie che si chiudono e giocano in maniera molto opportunistica, abbiamo fatto noi dei movimenti sbagliati perchè cerchiamo più la palla addosso rispetto alla profondità, anche sui movimenti senza palla. Questo naturalmente comporta che si è più facilmente braccabili, si danno più riferimenti all'avversario, e da qui lo stimolo a cercare soluzioni diverse".
Ci dobbiamo attendere il trequartista fuori?
"Non è un vero e proprio problema, perchè non avendolo vero utilizziamo un giocatore che possa staccarsi nelle zone laterali per andare a prendere palla, e ora stiamo cercando una semplificazione per andare a contrastare il play avversario".
Vorrebbe un pizzico di iniziativa in più dai suoi giocatori?
"Ci sono delle motivazioni, riconducibili sempre e comunque al concetto della squadra nuova: ogni giocatore ha le sue esperienze. Un conto in allenamento è parlare senza avversario, un conto è trovarsi in partita, con gli avversari, l'arbitro, la ricerca del risultato, per mettere insieme tutte le esperienze ci vuole tempo, perchè si capisca come seguire meglio un compagno, se andare avanti in maniera individuale, e questo ci fa commettere errori che una squadra con questa qualità non dovrebbe commettere. La squadra ha voglia di recuperare i punti, di riportarsi in alto, e lo spirito con cui si allenano è un segno distintivo. Sulle qualità di questa squadra non si possono avere dubbi, nemmeno sui comportamenti e sull'attaccamento, alla maglia, alla società, alla città. Poi si può sbagliare, e si fa più che altro per incongruenze fra giocatori".
Il Vicenza ha un buon attaco, ma anche una difesa perforabile: come se lo attende?
"Con noi non possono essere arrembanti, si difendono tutti e partono in contropiede. Mi aspetto questo anche dal Vicenza, costruito come noi per vincere il campionato, con giocatori esperti di B e anche di A. Mi aspetto questo tipo di gara, perchè è la Ternana che induce a farla. Noi lo sappiamo e dobbiamo avere le nostre contromisure, per cercare di non mettere in risalto le loro qualità".
In regia tornerà Callegari?
"Ci sono tre partite, molto ravvicinate, e quindi soprattutto a centrocampo, dove ho giocatori affaticati, come Altobelli che ha bisogno di recuperare, domani farò il punto. Ma qualcosa dovremo cambiare, a cominciare da domani ma anche in prospettiva".
Vista la fase di parziale involuzione dell'ultimo periodo, sarebbe stato meglio non avere scontri diretti?
"Tutto dipende sempre da noi. A Pordenone, due persone che conoscono bene il Pordenone e Tesser, hanno visto una squadra timorosa, come mai avevano visto, tanto che ci hanno fatto i complimenti, probabilmente perchè quell'atteggiamento glialo abbiamo imposto noi. La squadra cerca di avere sempre la sua personalità, a volte ci si riesce e altre no. Io ho il massimo rispetto degli avversari, cerco di capirne le qualità e di spiegarle ai miei. La realtà è che noi siamo nella condizione di fare gol in qualsiasi momento, a patto che ci sia concentrazione e maturità, e saper leggere i momenti anche quando non siamo bellissimi e brillantissimi. Cerchiamo di affrontare tutte le partite con al stessa mentalità, ma ogni partita ha delle insidie particolari. Poi non dimentichiamo che il livello tecnico e tattico è abbastanza elevato, e che le squadre con noi hanno un livello di attenzione maggiore e questo ci fa piacere e capire che dobbiamo alzare anche noi l'asticella. Dobbiamo tendere sempre a migliorarci".
La squadra come assorbe la leggera pressione derivante dall'ultimo periodo?
"Io ho trovato stamattina un gruppo arrabbiato, convinto e motivato, consapevole delle difficoltà ma anche convinto a non pensare a quello che è accaduto e andare avanti".
Ha rianalizzato la partita, a Pordenone quanto si è arrabbiato sui calci piazzati?
"Tanto, perchè ho spiegato loro che a palla ferma ci sono dei meccanismi, fermo restando che l'imprevedibilità è un aspetto importante. Se la giocata non è immediata si fa meglio ad affidarsi a movimenti che si dovrebbero conoscere. Ma ripeto, quando cambi così tanti giocatori, è difficilissimo che tutto vada subito al suo posto, perchè se queste cose non le provi per una settimana o per due, quando vai in campo è difficile ricordare. Non è facile, queste cose avvengono con mesi e anni di lavoro insieme. Il problema è che anche chi sa cosa dovrebbe fare, per esempio, ha lasciato correre, per amore del compagno, ma non devi farlo. Da un lato questo mi mette nella condizione di correggerli, ma mi da una grande fiducia, perchè c'è stima e considerazione fra di loro, perchè lasciare una punizione ad un compagno significa che si pensa che questo possa fare bene. Loro poi accettano anche il mio tono a volte molto duro, perchè ognuno ha il suo carattere e cercano di fare le cose che gli vengono chieste, quando non riescono è perchè è difficile applicare tutto quello di cui si discute. Furlan, ad esempio, è un giocatore molto bravo quando ha la palla addosso, che ha tempi di reazione un po' più lenti e che io cerco di allenare, siccome la qualità a disposizione è notevole, anche perchè è sprecato per questa categoria, e deve migliorare per se stesso e per la squadra".
La classifica non è compromessa e c'è un margine di miglioramento importante: la Ternana che mi da più fiducia è quella vista a Fano, calata nella Serie C.
"Non siamo andati a Pordenone per difendere il risultato, ma con la convinzione di poter vincere, e non c'è riuscito. Noi non dobbiamo cadere nella trappola di chi ci definisce la squadra ammazza-campionato, ma dobbiamo credere nelle nostre capacità e cercare di non cadere nel nervosismo quando si sbaglia un passaggio".
In allenamento si vedono cose che poi in partita non si vedono: perchè si è più liberi e si hanno meno responsabilità?
"C'è che in partita c'è una tensione diversa, c'è la pressione dell'avversario e il fatto che spesso non memorizzando i movimenti, sulla pressione dell'avversario, ci sono incomprensioni coi compagni. Per questo, se c'è pressione, è bene giocare in profondità e non con la palla addosso: può sembrare banale, ma applicarlo è più difficile che dirlo, perchè magari uno preferisce dare supporto a un compagno anche se sarebbe meglio fare il contrario. Ma nonostante questo la squadra crea tanta quantità di gioco e di essere sempre presente nella metà campo avversaria".
Per caso la società ha chiesto di spostare la partita col Teramo?
"Sembra che sia uno studio della Lega, perchè alcune società dovrebbero muoversi il 25. Per fare Natale a casa, la Lega sta studiando una soluzione, e io ho proposto di posticipare di un giorno. Noi, in tutto questo, dobbiamo ancora recuperare la partita con la Sambenedettese, e quando ricominceremo a giocare avremo turni infrasettimanali, la Coppa Italia. E' stata un'annata particolare, è inutile tornare su quello che è stato, e ora bisogna solo far passare questo momento nella maniera migliore".
Indisponibili per domani?
"Oltre a Rivas e Vives, forse Butic. Non è nulla ma bisogna capire se riesce a mettere la scarpa domani, perchè ha preso un pestone. Ci sono condizioni da valutare, giocatori che non giocando da tanto o giocando da troppo sono un po' affaticati, e Defendi è uno di questi".
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