Era nata sotto i migliori auspici la liason fra Terni (e i suoi tifosi) e Stefano Bandecchi (e la sua Unicusano), un'alba di speranze e proclami che hanno tenuto unita tifoseria, squadra e proprietà per l'intero girone d'andata, nonostante i risultati del campo non fossero esaltanti, nonostante la vetta della classifica si sia allontanata sempre più, lasciando il passo alla coda. 

Un'unione d'intenti che ha iniziato a scricchiolare con l'apertura del calciomercato di riparazione, che secondo l'opinione di buona parte dei supporters rossoverdi non è stato all'altezza delle famose aspettative create a luglio, un'unione che sta continuando a creparsi in questi ultimi giorni. La chiusura della finestra di mercato senza gli ormai fin troppo famosi botti, l'esonero dell'allenatore e le parole pronunciate da patron Bandecchi sulla sua convinzione che la rosa sia adeguata alla categoria hanno creato perplessità e, soprattutto la Curva Est Ternana 1925 ha deciso di mostrare il suo dissenso. Legittima la contestazione, legittimo far presente alla proprietà che parte del tifo non è contento del suo operato, se non fosse però che non è di fatto contestabile la quantità di denaro che un imprenditore decide di investire su una sua azienda. Perchè è vero e sacrosanto che la Ternana è prima di tutto dei tifosi, dei ternani e della città e poi, in seconda battuta, di chi la amministra, ma sul piano meramente contabile un'azienda è di chi paga per tenerla in piedi. Il problema, però, è che una società di calcio non è un'impresa "normale", e chi ne sta a capo in senso societario non può non fare i conti con la realtà, non può non considerare che essendo gli spettatori gli utilizzatori ultimi del prodotto, e per di più "padroni" dell'identità della squadra stessa, se i risultati non arrivano e se le parole dette sette mesi fa non vedono futuro, la piazza può scaldarsi. Fare proclami di playoff, di Serie A in due anni e di campionato da protagonisti comporta delle responsabilità che, se disattese, comportano a loro volta delle conseguenze. 

Nel mezzo di questa bagarre, li in un angolino però c'è la Ternana, la squadra, l'allenatore e il suo staff che stanno cercando di salvare una stagione, di mettere una pezza agli errori commessi (da tutti) e di mantenere una categoria conquistata ogni anno con sudore e fatica. Fra le contestazioni e le promesse di gloria, c'è un gruppo di persone che lotta per non perdere la Serie B, e da domenica avrà tre partite fondamentali per il prosieguo di questo campionato. Proviamo a mettere da parte dollari, social, promesse, proclami e mercato e cerchiamo di concentrarci (nessuno escluso) sulla squadra, che di tempo per difendere le proprie ragioni ce ne sarà sempre tanto.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 03 febbraio 2018 alle 00:01
Autore: Marina Ferretti
vedi letture
Print