Sembra paradossale, ma anche il Tribunale Federale Nazionale ha ritenuto inammissibili i ricorsi presentati dalle squadre che avrebbero ambito al ripescaggio in Serie B (fra cui la Ternana, come ormai più che noto), circa il blocco dei ripescaggi e il cambio di format della cadetteria, che per quest'anno sarà a 19 squadre. Per l'ennesima volta quindi le ricorrenti si vedono dichiarare inammissibile i ricorsi, nonostante fosse stato il Tar del Lazio, meno di una settimana fa, a sentenziare che il Tfn fosse l'organo da adire, e non più il Collegio di Garanzia del Coni. 

Cosa succederà adesso, dopo questa ulteriore mancata decisione? Al momento la strada da percorrere è soltanto una: procedere con tutti i vari gradi di giudizio della giustizia sportiva. Alla Ternana e alle altre ricorrenti, dunque, il compito di adire in secondo grado la Corte Federale d'Appello e, in caso di giudizio negativo o di ulteriore inammissibilità, di nuovo il Collegio di Garanzia del Coni. Una sorta di cane che si morde la coda, una spirale che allunga ulteriormente un iter già normalmente molto articolato. 

La seconda speranza, per le squadre in ballo, è che venga accolto l'articolo 41 del decreto Salvini che, in soldoni, attribuirebbe questo tipo di controversie non più a tutti i gradi della giustizia sportiva, bensì direttamente al Tar del Lazio, evitando perciò le lungaggini e i rimpalli a cui abbiamo assistito per tutta questa estate. Quello che non sarebbe certo, comunque e anche in caso venga dato il placet per il decreto, è che il nuovo percorso giudiziario possa essere applicabile anche ai casi pendenti, oppure che riguardi solo le casistiche future. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 01 ottobre 2018 alle 16:30
Autore: Marina Ferretti
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