1. Il carattere è da squadra matura

Abbiamo imparato che il carattere della Ternana è da squadra matura. Parliamoci chiaro in quanti avrebbero gettato la spugna dopo il gol di Favilli? Quasi tutti anche perché fino a quel momento se c’era una squadra che aveva meritato la vittoria non era certo l’Ascoli. E invece la Ternana si è rimboccata le maniche ed ha fatto quello che aveva fatto fino a quel momento, ovvero giocare a calcio. E lo ha fatto talmente bene che ha segnato subito dopo il gol con Montalto e nel finale, proprio con il centravanti ha sfiorato il gol della meritata vittoria.

 

2. Benvenuto equilibrio

Abbiamo imparato che la Ternana sa essere squadra equilibrata. Se ne’ discusso tanto in queste settimane. Ternana troppo spavalda e di conseguenza poco attenta ed equilibrata. Invece contro l’Ascoli i rossoverdi per poco non riescono a chiudere la partita senza subire gol ma soprattutto senza subire o, peggio, concedere occasioni da gol agli avversari. Pochesci l’ha dichiarato a fine partita “ho lavorato tutta la settimana per fare 0-0 perché volevo far vedere ai nostri difensori che sono forti”.

 

3. Errore maledetto errore

Abbiamo imparato che in questa fase di crescita della squadra l’errore continua a scapparci e soprattutto continua a fare male. Il gol dell’Ascoli nasce dall’errore di Bleve che rinvia centrale e si concretizza con un altro errore, questa volta di tutta la squadra “perché sulla respinta del portiere la mia squadra deve scappare dall’area di rigore e non restarci dentro” per usare le parole di Pochesci. Tant’è che il “fatto” ha dato fastidio eccome all’allenatore “volevo fare 0-0, abbiamo rischiato di perdere senza mai subire” ha poi aggiunto a fine partita.

 

4. Pochesci e i cambi mai banali

Abbiamo imparato che Sandro Pochesci raramente effettua una sostituzione banale. Anche contro l’Ascoli l’allenatore ha cambiato uomini e con essi sistema di gioco. Impeccabile la decisione di inserire Zanon e portarsi a 4 in difesa così da liberare un uomo tra centrocampo e attacco. Magari, ad essere puntigliosi il cambio poteva essere effettuato prima considerando che il riscaldamento di Zanon è iniziato all’intervallo. Pochesci cambia volto alla sua squadra e il merito oltre che suo e del lavoro quotidiano sul campo è anche della panchina sempre pronta a recepire le indicazioni dell’allenatore. Infine postilla dedicata a Candellone. Qualcuno lo aveva dimenticato, non l’allenatore che oggi gli ha concesso l’esordio in B e con la maglia della Ternana. Segno che tutti possono essere utili.

 

5. “el Monta” Montalto è sempre decisivo

Abbiamo imparato che Adriano Montalto è il terminale offensivo della Ternana. Anzi è la classica “croce e delizia” dei rossoverdi. E’ centravanti nella testa, nel pensiero. Le sue giocate non sono mai banali. Con questa Ternana ha almeno tre palle gol a partita e spesso non le sbaglia. Contro l’Ascoli una sola è diventata gol. Peccato perché sia la schiacciata di testa che, soprattutto il tiro a volo avrebbero meritato maggiore fortuna. “Volevo sfondare la porta ma quando ho alzato lo sguardo per guardare la palla sono stato accecato dal sole” ha spiegato a fine partita. Peccato, sarebbe potuto essere un altro gol da copertina. Non mancherà occasione. Ormai a Terni tutti non vedono l’ora di scatenarsi al ritmo di “baila como el Monta”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 22 ottobre 2017 alle 09:00
Autore: Alessandro Laureti
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