Verde: il primo tempo.
La premessa, doverosa in questo caso, è che la Ternana ha giocato su un campo ai limiti della praticabilità e, almeno per un tempo, ha giocato a calcio, con tutti i limiti che un terreno pesante e "devastato" dal tentativo di renderlo agibile dopo la tanta neve caduta può comportare. Nonostante la palla spesso non scorresse a dovere, nonostante a volte non riuscisse a rimbalzare, la Ternana dei primi 45 minuti ha meritato il vantaggio e, anzi, avrebbe pure meritato qualcosa in più se solo si fossero sfruttate meglio tutte le occasioni create. Si è rivista in campo la grinta, la tenacia, il giusto atteggiamento di agonismo, la voglia di lottare su ogni pallone, anche su quelli che sembrano persi. Si è rivisto, soprattutto, il centrocampo, per troppe settimane falcidiato da infortuni e assenze più o meno pesanti, e con esso si è rivista la circolazione di palla e la manovra, sempre con le dovute eccezioni legate ad un campo non ottimale per una squadra che fa della tecnica più che della fisicità il suo punto di forza. 

Rosso: la rimonta e il calo.
Calare di intensità e sul piano fisico, su un terreno di gioco accidentato e fangoso, soprattutto per una squadra che come la Ternana ha cercato di costruire gioco, è più che normale, il problema è che ai rossoverdi è successo tutto insieme e, soprattutto, a tutti insieme. Soprattutto, una volta calato il centrocampo, complici anche dei cambi che non hanno aiutato ma che si sono resi necessari proprio per il subentrare di difficoltà di vario genere, è calata anche la squadra in generale, si è chiusa troppo e si è abbassata troppo. Bravi i giocatori del Renate ad aspettare che questo avvenisse e a continuare a provare, colpendo le Fere nel momento di maggior difficoltà, mandandole anche in deficit mentale. Acquisire una forma fisica migliore e gestire al meglio le energie mentali sono gli imperativi del momento.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 03 febbraio 2019 alle 15:00
Autore: Marina Ferretti
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