Alla vigilia della partita di domani sera al Bottecchia, fra Pordenone e Ternana, si è presentato in sala stampa l'allenatore dei rossoverdi Gigi De Canio, per presentare il posticipo. 

Big match della giornata.
"Sono due delle squadre più accreditate. Sarà una partita importante einteressante". 

Come sono stati gli allenamenti a disposizione?
"Abbiamo cercato di ottimizzare il tempper memorizzare qualche concetto e per conoscere meglio l'avversario". 

Il Pordenone resta una squadra fra le migliori del gironi: che punti di forza hanno?
"Sono già diversi anni che è ai vertici della categoria, organizzandosi per il salto. Già questo, come mentalità e coesione di gruppo, sia in termini tecnico-tattii che di obiettivi, li pone su un gradino elevato. Ha anche alcune individualità di spicco e recita un ruolo che le è consono. HA una buona isicità, fa molti gol su palle inattive, ha una buona base tecnica globale e ha una rosa di notevole livello".

Ha qualche difficoltà in casa però.
"Le difficoltà le hanno tutti. Io non conoscevo il campionato, e sono sorpreso dal buon livello tecnico generale, ved squadre ben organizzate, con buone basi tecniche. Alcune commettono errori vistosi, altre meno, e qui si fa la differenza. Si può perdere contro chiunque e perdere contro chiunque. LA sorpresa vera è la Fermama, che a farispenti è riuscita a fare buoni risultati con un'ottima continuità". 

Contro la Feralpi ci sono stati diversi cambiamenti: anche domani?
"Sinceramente non ricordo quanti ne abbiam cambiati contro la Feralpisalò, quattro? Domani mattina, quando parlerò coi calciatori, prenderò le decisioni finali, ma probabilmente saranno meno". 

Quasi sempre a dicembre si gioca coi riflettori accesi: può essere un problema?
"D'inverno mi piacerebbe che non ci fossero le condizioni di campo peggiori che si possano immaginare. Noi siamo una squadra che cerca di giocare, e il campo ci può condizionare o dare una mano". 

Quindi le misure del campo potrebbero condizionare la gara a Pordenone?
"Ma no, perchè quello che la squadra fa bene è che ha velocemente compreso le caratteristiche particolari della Serie C e si è adattata presto. Immagino sarà lo stesso anche a Pordenone. Poi gli episodi potranno determinare la partita in un verso o nell'altro". 

Lei pone molta attenzione sui calci piazzati e i falli laterali: riescono ad applicare poco quello che chiede?
"Partendo dal presupposto che certe cose si fanno per preparare la squadra a diverse situazioni. Il primo concetto però è che è l'intelligenza del giocatore a determinare le situazioni, tanto più si è veloci a riprendere il gioco, e maggiormente si può sorprendere l'avversario. Come vi dico tante volte, per spiegare come va il calcio, è normale che quando si cambiano tanti giocatori, per assimilare le diverse situazioni e soluzioni, c'è bisogno di tempo. Il Pordenone, ad esempio, su questo aspetto è più avanti, noi ci alleniamo per ottimizzare le nostre situazioni". 

Come si aspetta la squadra domani, con che atteggiamento?
"Mi aspetto una maggiore continuità nell'arco della gara, nel proporre le proprie iniziative". 

Contro la Feralpi abbiamo visto una esultanza collettiva, segno di un gruppo molto coeso.
"Quando io vi ho parlato delle qualità, non solo tecniche dei giocatori, era proprio per questa percezione che ho avuto sul modo in cui vivono il rapporto, fra di loro e proprio con la professione in genere. Ed è un valore che ci sostiene adesso. Noi dimentichiamo molto spesso che non sono macchine, e che cambiare preparazione così spesso, per chi l'ha fatta, non è semplice. Tanti non hanno lavorato con metodo, è una condizione approssimativa di ognuno di loro che bisogna cercacre di portare tutti sullo stesso piano, e nonostante ciò riusciamo ad esprimerci anche bene, a sprazzi". 

Quando vedremo una Ternana almeno all'80%?
"Non ho la sfera di cristallo. Aspetto di recuperare tutti gli infortunati e poi vedremo. Finchè non saremo tutti è una situazione che ci porteremo dietro. Immagino che questa situazione finirà, avremo una piccola sosta e la possibilità di organizzare meglio anche gli allenamenti". 

Novità su Vives e Rivas?
"Non ci sono novità di rilievo. E su questo aspetto, voglio sottolineare che Altobelli lo abbiamo recuperato per volontà sua di essere d'aiuto alla squadra, per sua volontà e con tutti i rischi; Salzano sta giocando con continuità, in condizioni non ideali, dopo un infortunio importante col ginocchio che avrebbe avuto bisogno di un tempo di recupero, ma non si è mai lamentato e lo ha fatto per attaccamento, al lavoro, alla maglia, ai compagni, alla società. Sono tutti aspetti molto importanti e credo che i ragazzi meritino un applauso". 

A Pordenone ci aspettiamo un attacco con qualche centimetro in più...
"Perchè? Mi sembra che, andando a memoria, anche Marilungo, che non è altissimo qualche palla l'ha presa... Spesso i giocatori più alti, non è detto che siano i più forti nel colpo di testa, credo che valgano altre caratteristiche, come la scelta di tempo, che è fondamentale. Credo che i miei attaccanti siano tutti abbastanza bravi in questi fondamentali, e quindi l'altezza non è elemento fondamentali nella scelta dei giocatori". 

Lei mischia sempre le carte in allenamento...
"Io vedo la loro reazione, ma loro hanno capito che le casacche non contano niente, ma voglio che tutti si sentano parte e che, pur non giocando dall'inizio, con le cinque sostituzioni chiunque entri può dare il suo contributo. Questo li aiuta un po' poi, quando vanno in campo in partita".

Il 442 (o 424) è una ipotesi su cui si può lavorare?
"Si può fare tutto, ma c'è bisogno di allenarsi, perchè allenandosi il giocatore sa come deve muoversi e comportarsi, tutta la squadra. Io l'ho scelta nell'immediato mercoledì fidandomi del carattere dei miei e di quanto visto in campo, s'è potuto fare. Per il futuro, come dicevo prima, quando potremo allenarci settimanalmente, innanzitutto dovremo lavorare per consolidare il nostro modo base di stare in campo, ma ci sarà spazio anche per situazioni in cui abbiamo necessità di cambiare. Poi è chiaro che dobbiamo portare avanti un principio che, nel corso degli anni, renda la squadra sempre più forte". 

Dicembre sarà un mese chiave?
"No, chiave no. Importante, perchè siamo racchiusi in pochi punti in classifica, dalla prima all'ottava., un paio di partite possono cambiare le cose. Lo stesso Pordenone, nelle ultime partite ha fatto quattro punti, è difficile per tutti. Noi, al di la delle chiacchiere della Ternana che fa il campionato a parte, non ci dobbiamo far disturbare, dobbiamo avere la consapevolezza di cosa vogliamo fare e dove dobbiamo arrivare. Perciò non può essere un mese determinante, ma importante si, soprattutto se infili una serie di risultati positivi, soprattutto a livello di prestazione e da un punto di vista psicologico". 

Con Tesser tanti scontri diretti per lei: è una sfida nella sfida?
"Non è una sfida fra noi. E' un collega che stimo, e credo che il rispetto sia reciproco, anche per il modo di intendere il calcio e il rapporto col calcio in generale. Le sue squadre hanno sempre giocato un buon calcio, in cui s'è notata la mano dell'allenatore, perchè lo stimo anche come uomo e sarò felice di salutarlo".

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 25 novembre 2018 alle 11:18
Autore: Ternananews Redazione
vedi letture
Print