Sembra un piccolo psicodramma, la Ternana che non trova pace. Da tre anni la panchina rossoverde non è mai stata un posto comodo (e quindi l’inesperienza della nuova proprietà c’entra fino a un certo punto), posto che lo sia mai satato. Decimo allenatore nel giro di tre anni (Panucci, Carbone, Gautieri, Liverani, Pochesci, Mariani, De Canio, Calori e ora Gallo), senza dimenticare tutti quelli degli anni precedenti (Toscano, Avincola, Breda) o quelli della serie C con dei balletti alle volte talmente intensi da farci prendere in giro da tutta Italia.
Questo cosa c’entra con Gallo? C’entra per dire che l’allenatore è importante ma in certi casi non determinante. Che i problemi, purtroppo, ci sono a prescindere. E che una volta trovato un buon allenatore non bisognerebbe lasciarselo scappare (leggi Liverani).
Gallo deve essere l’uomo giusto. È giovane, ambizioso, diretto. Ha cominciato ad allenare nelle giovanili dell’Atalanta prima di intraprendere un percorso prima da vice (con Giampaolo) a Brescia per poi mettersi in “proprio” prima a Como e poi a Spezia. A Terni c’è già stato da giocatore (senza lasciare un ricordo indelebile) sia da avversario (e ha dimostrato di non mandarle a dire).
Ha personalità, saprà chiarire eventuali problematiche con la piazza se qualcuno dovesse ancora ricordare quanto successo 20 anni fa. 
Quello che più importa è che ora sappia approcciare nel modo giusto con la squadra. Che sappia rivitalizzarla. Perché passa tutto dal campo. Dai risultati. È l’unica cosa che conta. E forse non è troppo tardi. 
Per crescere una società ha bisogno di tempo. Di trovare gli uomini giusti. In campo e fuori. È scritto nella storia del calcio. Speriamo sia il turno anche della Ternana

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 13 febbraio 2019 alle 17:44
Autore: Ternananews Redazione
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