"La Ternana ha bisogno di trovare la sua identità. E il derby col Perugia può servire proprio a questo". A parlare è Cristian Stellini, difensore che segnò un gol sotto la Curva Nord del Renato Curi mimando il gesto di una mitraglia nei confronti dei tifosi biancorossi. Un gesto che rimane, indelebile, nell’album dei ricordi. Oggi Stellini è l’allenatore del Genoa primavera e sabato scorso ha incrociato i pari età della Ternana allo Strinati: "Quanti ricordi mi sono tornati in mente –rivela Stellini- d’altra parte a Terni ho trascorso ben quattro stagioni. Mai in carriera mi sono fermato così a lungo in una città".

Tra l’altro le prime due, sotto la gestione di Luigi Del Neri, sono coincise con una doppia promozione, dalla C2 alla serie B: "E’ proprio con Luigi Del Neri che è stato cementato il senso di identità della squadra. E non a caso con quel blocco la Ternana è riuscita a disputare altri campionati in serie B, anche se con allenatori differenti. Da Mayer ad Onorato, da Fabris a Silvestri, passando per Borgobello. La squadra era in grado di interpretare lo spirito dei tifosi e quindi della città. A prescindere dalla nostra qualità, davamo la possibilità di giocarcela con chiunque".

Come accadde al Renato Curi: "La partita era quella di ritorno di Coppa Italia –ricorda Stellini all’andata avevamo perso per due a uno ma nonostante il Perugia all’epoca disputasse il campionato in serie A tanta differenza non se ne era vista. Per questo motivo scendemmo in campo carichi come non mai, pronti ad ottenere il massimo possibile dando tutto quello che avevamo in corp".

E nel primo tempo proprio Stellini firmò il gol del vantaggio: "Un’emozione unica. Scaricai tutta la mia gioia inventandomi sparando idealmente una raffica di mitra ai tifosi biancorossi, correndo da una parte all’altra della curva. Fu un gesto non predeterminato, spontaneo, istintivo che ricordava un po’ quello che faceva Batistuta in quei tempi. Un gesto che per i tifosi significò che la Ternana nonostante partecipasse ad un campionato inferiore, poteva essere in grado di confezionare imprese epiche".

L’impresa in quella circostanza svanì in pieno recupero col pareggio del Perugia. Ma il gesto della mitraglia rimane ancora impresso in quei tifosi rossoverdi che in quella serata di ottobre avevano affollato il Curi. Roba di altri tempi. "Sì ma le motivazioni vanno ricercate sempre nello stesso modo –sprona Stellini- la posizione in classifica della Ternana non è ottimale, si sono avvicendati tre allenatori in sei mesi".

Può sembrare la sfida tra Davide e Golia: "Appunto i rossoverdi debbono pensare proprio questo, cercando l’identità di squadra che conta ancor di più delle qualità individuali. Se si riuscisse ad ottenere ciò in questi giorni di lavoro, sono convinto che potrebbero arrivare risultati impensabili".

Intanto Cristian Stellini con il suo Genoa ha sconfitto la Ternana primavera per 3 a 1: "La formazione rossoverde è cresciuta molto in questa stagione –prosegue Stellini- dispone di buoni elementi e pratica anche un buon calcio. Al punto che pur vincendo con un risultato apparentemente agevole, abbiamo dovuto soffrire più del solito".

Dopo una buona esperienza da calciatore professionista, Stellini ha intrapreso la carriera di allenatore, prima come assistente di Siena e Juventus, da un paio d’anni sulla panchina del Genoa: "La società ligure è molto ben organizzata e soprattutto ha un progetto. Ecco un giorno mi piacerebbe allenare qualche prima squadra e magari anche la Ternana. Mi riempirebbe di orgoglio".

Una promessa d’amore per un calciatore che ha mantenuto inalterato l’affetto per la città: "Mi sono bastate poche ore per fammi tornare in mente gli aneddoti del tempo".

Sezione: Focus / Data: Mar 07 febbraio 2017 alle 12:30
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
vedi letture
Print