“Ieri ho visto un pezzo di partita, stamattina ho letto della decisione. Dispiace per il collega. La Ternana non è in una buona posizione di classifica e la società ha tutto il diritto di cambiare”: così Mario Beretta responsabile de settore giovanile del Cagliari ospite stasera telefonicamente a Fere di Sera su TeleGalileo.

Spesso si è detto che la Ternana di Pochesci ha raccolto meno di quanto ha seminato...

“Capita parecchie volte di ottenere meno di quanto si merita. Alla fine i risultati determinano l’andamento della stagione e l’andamento degli allenatori che sono i primi a pagare nel caso in cui la classifica diventa deficitaria. Ci sta però che la squadra a volte giochi bene e non raccolga quanto meriti”.

Da responsabile del settore giovanile del Cagliari cose ne pensi della politica “nazionalista” della Ternana?

“Ognuno ha diritto di fare le scelte che crede. In quest’epoca non è pensabile avere solo giocatori italiani. Da tempo si sta discutendo lo Ius Soli. Per me bisogna fare i conti con il tempo e dunque con grandi movimenti di persone per il mondo. Anche la Germania ha giocatori stranieri nati in Germania. E non sono i soli”.

Quali difficoltà può incontrare un allenatore che viene dai giovani e approda in prima squadra?

“Non conosco il percorso di Mariani. Ha avuto già a che fare con atleti evoluti anche se da secondo. Sapevo che Simoni faceva lavorare molto i collaboratori. Passare dai giovani ai grandi cambia molto anche se parti dalla Primavera. Ora hai cinque giorni per preparare la partita, per conoscere la squadra e capire i giocatori”.

 

Sezione: Focus / Data: Mar 30 gennaio 2018 alle 22:06 / Fonte: da Fere Di Sera
Autore: Redazione TernanaNews
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