La fine del secondo millennio ha rappresentato, per i tifosi della Ternana, la cosiddetta “rinascita”. Infatti la Società rossoverde riuscì nell’impresa di due promozioni consecutive, dalla serie C2 alla serie B. Accadde nelle stagioni 1996-’97 e 1997-’98, ed alla guida di quella Ternana era arrivato un allenatore che poi avrebbe proseguito la sua carriera arrivando al top del calcio nazionale ed internazionale: Luigi del Neri.
Nella rosa di quella Ternana c’era un giocatore che anche lui poi di strada ne avrebbe fatta molta, arrivando in serie A: il suo nome è Mauro Mayer.
Mayer nasce a Jesolo (VE) il 16-11-1970, e cresce calcisticamente nella società dell’A.C. Jesolo ricoprendo il ruolo di difensore centrale.
Dopo una lunga gavetta, caratterizzata da diversi cambi di maglie in società di serie D, C2 e C1, arriva alla Ternana nell’estate del 1996, quando le Fere si apprestavano a partecipare al campionato di C2, dopo che avevano perso lo spareggio playoff contro la Fermana appena due mesi prima.
Rimarrà in casacca rossoverde fino al Gennaio del 2000, quando si trasferirà al Modena. Con la società emiliana riuscirà nell’impresa di partire dalla C1 e conquistare la serie A, per mantenerla poi nel campionato successivo.
Successivamente la sua carriera lo porterà ancora in società di C1, di C2 e di serie D, dove concluderà la carriera di calciatore per iniziare quella di allenatore.
Oggi Mayer vive nella “sua” Jesolo. E’ tesserato con la società del Venezia e ricopre il ruolo di allenatore della formazione degli Allievi Under 16 .

Che tipo di famiglia era la sua?

Siamo una famiglia di sportivi, visto che anche mio padre e mio zio hanno giocato a calcio a livello professionistico. Mio padre ha giocato in serie B con il Lecce, mentre mio zio è arrivato in serie A con il Varese.

I suoi genitori l’hanno seguita fin dagli inizi nel mondo del calcio?

Assolutamente si! E come poteva essere altrimenti, visti i presupposti?

Nella stagione 1995-96, quando lei militava nel Sandonà, ebbe modo di incontrare la Ternana al Liberati (Ternana-Sandonà 1-0, il 15-10-1995). Ricorda che impressione ebbe dell’ambiente rossoverde?

Ho sempre ammirato la Ternana, soprattutto da quando ho visto lo stadio. Nel ‘93 sono stato operato dal Prof. Cerulli a Terni, e dall’ospedale si vedeva molto bene lo stadio.
Ero in camera con un tifoso poi diventato mio amico: Fabio Pacifici.

Nella partita di ritorno la Ternana subì una delle batoste più dure degli ultimi decenni (Sandonà-Ternana 6-2, il 25-02-1996). Cosa pensò in quella circostanza a proposito di una società così blasonata per la C2?

Sinceramente non rimasi molto sorpreso perché la mia squadra, in quella stagione, era veramente molto forte, e facemmo ottimi risultati con le grandi . Tra le altre, prese 3 gol anche la Triestina. Comunque c’è da dire che sono partite particolari dove ad una squadra riesce tutto e all’altra niente.

Arrivò alla Ternana nell’estate del 1996. La Ternana aveva da poco perso i playoff per salire di categoria. Trovò un ambiente depresso o voglioso di riscatto?

Quella squadra fu costruita con un solo intento: vincere!
C’era molto entusiasmo, e da parte mia fu un anno vissuto in modo particolare, perché era la prima volta che ero in una piazza importante.

Che esperienza fu per lei quella stagione in rossoverde?

Fu un anno in cui crebbi molto professionalmente. Vincere ti fa senz’altro aumentare l’autostima e le sicurezze, e soprattutto fu per me una svolta importante da un punto di vista tattico, grazie a Mister Del Neri.

Un campionato quello, subito ricco di soddisfazioni, visto che arrivò la promozione in C1 tanto sognata da tutto l’ambiente. Che ricordi ha di quella stagione?

Ricordo il grande seguito ed affetto dei tifosi: 14.000 paganti contro il Livorno! Oggi una cosa del genere è utopia in Lega Pro.
Ma quello che piaceva di più era vedere famiglie intere che seguivano anche in trasferta le Fere. Famiglie tifose che frequentavo e che sento tuttora.

L’anno successivo ancora una promozione, e quindi dalla C2 alla serie B in due anni. Di chi fu, secondo lei, il merito maggiore di quel successo?

Credo che ci siano stati molti fattori per essere riusciti a fare quello che abbiamo fatto. Partendo dal grosso investimento iniziale da parte della Società, cambiando gran parte della rosa precedente, ad idee chiare da parte del Direttore Sportivo e dell’allenatore, oltre alla fortuna di trovare giocatori che instaurarono un grande legame tra loro. A questo voglio aggiungere una tifoseria che esaltava ognuno di noi.

Il 14-06-1998 fu uno dei protagonisti della vittoria (1-0) contro la Nocerina nello spareggio play-off di Ancona. Ricorda quali sensazioni provò quando vide quel muro umano colorato di rosso-verde?

Sicuramente una grande carica ma anche un forte senso di responsabilità per la paura di non riuscire a vincere e regalare quella gioia ai tifosi rossoverdi.

Allenatore di quella squadra, come detto, era Mister Del Neri? Cosa aveva di “speciale” per riuscire in quella impresa storica per la Società rossoverde?

Era maniacale con la fase difensiva e con i difensori in particolare. Penso che abbia lasciato un segno importante in ognuno di noi.
39 partite utili consecutive sono ancora oggi un record da battere.

L’anno successivo, primo di serie B, sulla panchina arriva Mister Cuccureddu. Quali le differenze con il suo predecessore?

Due allenatori molto diversi tra loro ma entrambi ottimi allenatori. Cuccureddu non ricordo abbia poi avuto altre opportunità in serie B ma fece molto bene in serie C .

Alla decima giornata ci fu il suo esonero ed il ritorno di Mister Del Neri. Purtroppo le cose non andarono come tutti speravano, ed alla 19esimo arrivò anche il suo esonero. Secondo lei quali furono le cause di questo fallimento?

Quando tornò Del Neri ci rifece fare la preparazione e fu determinante in quel periodo negativo con lui, visto che alla fine eravamo troppo appesantiti fisicamente.

La salvezza arrivò solo all’ultima giornata contro la Fidelis Andria al Liberati (2-1, il 13-06-1999). Una giornata passata alla storia perché l’allenatore dei pugliesi, Rumignani, venne colpito da un oggetto sotto la Curva Est prima del fischio d’inizio, con il rischio di una pesante penalizzazione. Lei fu anche espulso al 64°. Che ricordi personali ha di quel giorno?

Sicuramente di grande tensione! Ricordo che l’Andria fece stranamente un giro di campo appena arrivati al Liberati, e a distanza di tanti anni ancora non so se fosse stata una scenata o arrivò veramente qualcosa in testa a Rumignani. Di sicuro però, penso che fu un giro di campo provocatorio da parte loro. Io venni espulso insieme al giocatore dell’Andria, Mercier, del tutto ingiustamente, perché eravamo estranei entrambi a quello che era successo, ma l’arbitro decise di prendere noi due, tra i tanti.

Ci dice la differenza tra i due presidenti che ha avuto a Terni, Gianni ed Agarini?

Persone entrambe distinte e sempre gentili, ma con Gianni c’era un rapporto molto più confidenziale. Con quest’ultimo ci parlai di più perché mi poteva vendere ad una squadra di B, dopo il primo anno in rossoverde, ma io preferii rimanere in una piazza dove stavo molto bene. Ricordo che mi disse che era dispiaciuto perché ci rimetteva diversi soldi, ma orgoglioso della mia decisione.

In maglia rossoverde realizzò 3 goal, in serie C2 (10-11-1996: Pisa-Ternana 1-1; 26-01-1997: Ternana-Giorgione 1-0;) ed in serie C1 (11-01-1998: Ternana-Lodigiani 2-1). Quale ricorda con maggiore soddisfazione?

Tutti e tre portarono sempre punti alla squadra.
A Pisa goal del pari a pochi minuti dalla fine (90°); con il Giorgione goal della vittoria; e quello contro la Lodigiani fu molto importante, perché lo realizzai al 93°, quando eravamo in 10 contro 11 per l’espulsione di Silvestri al 40°, ed anche perché quel giorno io tornavo dopo un serio infortunio.

Nella stagione 1999-00 lei viene confermato, ma le presenze in campionato sono solo quattro. Poi a Gennaio viene ceduto al Modena in serie C1. Cosa era accaduto?

Con Guerini allenatore io facevo il libero e lui mi vedeva solo in quel ruolo, ci parlai dicendogli che avrei potuto fare anche il marcatore ma lui rimase della sua opinione. Presero Lucci quell’anno ed il mister fu chiaro con me e Silvestri, dicendoci che sarebbe stato lui il titolare e noi eravamo liberi di scegliere se rimanere o andare. Io restai ancora sei mesi poi preferii andarmene.

Nei suoi quattro anni in maglia rossoverde, con chi legò maggiormente tra i suoi compagni? E con chi è ancora in contatto?

Cambiarono molti giocatori in quegli anni e ricordo sempre con affetto tutti , e con molti di questi mi sento ancora. Probabilmente avendoci giocato insieme anche a Modena con Stellini il rapporto si fece più forte.

Nei suoi anni in rossoverde, qual è stato l’attaccante più cattivo che ha incontrato, quello che picchiava di brutto?

Ricordo le sfide con il narnese Matticari della Juve Stabia, con Bonaldi del Livorno, e con tanti altri ancora. Ogni domenica era una lotta! In quegli anni non c’erano le tv ed in campo “valeva tutto”.

Che ricordo ha della tifoseria rossoverde?

Vorrei salutare e ringraziare ancora tutte quelle persone che mi sono state vicine in quegli anni, senza fare nomi, per non dimenticare nessuno, tutta la tifoseria in generale e i giornalisti. Con affetto, Mauro Mayer.

La carriera di Mayer in rossoverde:

1996-97 (Serie C2): Presenze in campionato: 25, Goal realizzati: 2 Presenze in Coppa Italia: 4, Goal realizzati: 0

1997-98 (Serie C1): Presenze in campionato: 20, Goal realizzati: 1 Presenze in Coppa Italia: 4, Goal realizzati: 0

1998-99 (Serie B): Presenze in campionato: 29, Goal realizzati: 0.
Presenze in Coppa Italia: 2, Goal realizzati: 0

1999-00 (Serie B): Presenze in campionato: 4, Goal
realizzati: 0 Presenze in Coppa Italia: 6, Goal realizzati: 0

La carriera di Mauro Mayer (da giocatore):

1989-90: Sandonà (serie D)
1990-91: Treviso (serie C2)
1991-92: Pergocrema (serie C2)
1992-94: Giarre (serie C1)
1994-95: Palazzolo (serie C1)
1995-96: Sandonà (serie C2)
1996-00: Ternana (serie C2-C1-B)
2000-05: Modena (serie C1-B-A)
2005-06: Pistoiese (serie C1)
2006-07: Venezia (serie C1)
2007-08: Canavese (serie C2)
2008-09: Castellarano (serie D)
2009-11: Virtus Castelfranco (serie D)

(da allenatore):
2011-13: Sassuolo (Allievi Regionali)
2013-14: Sassuolo (Allievi Nazionali)
2015-16: Venezia (Allievi Under 16)
2016-17: Venezia (Allievi Under 16)

Marco Barcarotti

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Sezione: Focus / Data: Sab 11 marzo 2017 alle 21:00 / Fonte: di Marco Barcarotti
Autore: Redazione TernanaNews
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