Tranquilli: nel titolo di questo editoriale non c'è nessun richiamo al tristemente  famoso ventennio...
Qui si tratta solo di guardare in faccia alla realtà e basta!
Se la Ternana va a Vicenza e vince, allora può continuare a sperare nei play-out.
Un pareggio potrebbe solo servire a mantenere acceso un lumicino di speranza, mentre un eventuale sconfitta, ahimé, significherebbe invece retrocessione in Lega Pro al 99%.
E intanto ringraziamo il Verona che ci tiene ancora in vita, perché, se qualcuno se lo fosse scordato, al 89' di Verona - Vicenza eravamo già retrocessi...!
È inutile che ci giriamo intorno: questa è l'amara realtà, frutto di un' analisi realistica che nulla deve concedere al sentimentalismo. 
Quando si buttano via trequarti di campionato, affidandosi a dirigenti incapaci, a tecnici sprovveduti o addirittura sopravvalutati e a giocatori che  per buona parte del campionato  di professionistico hanno avuto solo lo stipendio, retrocedere è inevitabile!
Poco conta che in extremis, con un sussulto di orgoglio e grazie al buon senso di un allenatore dimenticato, si sia improvvisamente riaccesa la fiammella della speranza.
Era prima che ci si doveva pensare, era prima che si doveva correre ai ripari!
A partire dalla scorsa estate, quando invece è stato messo in scena l'ennesimo calciomercato senza senso,  "nobilitato" dalla  "farsa" dell' esonero di Panucci, reo soltanto di aver capito subito come sarebbe andata a finire...
Altra amara constatazione: sabato, in occasione della partita determinante, forse decisiva contro il Carpi, c'erano meno di 3.000 spettatori, a conferma dell' ormai dilagante menefreghismo dei ternani nei confronti non solo di questa squadra, ma soprattutto  di questa società.
E a sostegno di quanto poco sopra espresso, è mancato all'appello persino lo stesso Presidente, il quale ancora una volta ha voluto dimostrare con i fatti il suo scarso (meglio: inesistente) attaccamento ai colori rossoverdi.
Mi chiedo come si possa stimolare un gruppo già di per sè piuttosto mal assortito dal punto di vista della compatibilità caratteriale tra i singoli giocatori, senza la presenza del massimo dirigente della società non dico in panchina, ma almeno in tribuna e senza il pungolo che soltanto un vero Capo può dare ai suoi dipendenti.
Si... Va bene!
Ora salterà fuori il solito ottimista ad oltranza che che mi verrà a dire che nulla è perduto, che la matematica ancora non condanna la Ternana, che vincendo a Vicenza e poi magari pure con la Spal e con l'Ascoli addirittura si potrebbe arrivare alla salvezza diretta...
E allora andiamo...anzi, ANDATE a vincere a Vicenza cari ragazzi!
E quindi si ritorna al titolo di questo editoriale: VINCERE !
Ma per vincere bisogna tirare fuori i famosi attributi, bisogna darci dentro fin dal primo minuto e non fare come contro il Carpi, quando coloro che indossano la maglietta rossoverde hanno giocato con la foga necessaria soltanto per una ventina di minuti in tutto...
Troppo poco! Troppi assenti ingiustificati del gioco! Troppa gente a pascolare sull' erbetta del Liberati...
Se si vuole vincere a Vicenza, ci vogliono i quei famosi ammennicoli con la "C" maiuscola!
E allora tirateli fuori! Se ce li avete...
Altrimenti, chiudiamo su bottega e mandiamo a ramengo questo maledetto campionato una volta per tutte!
Certo è che, se retrocessione sarà, sarà decretata inesorabilmente la fine del calcio a Terni!
E allora sarò curioso di vedere il signor "Financo" quanto si divertirà a vedere in Lega Pro meno di 1.000 spettatori a partita al Liberati...
Ma, in ogni caso, ci sarà tempo e luogo per gli eventuali "ringraziamenti" di rito...
Ora, invece, occorre stringere i denti, serrare le fila e provare a crederci!
Si sforzano di crederci quegli inguaribili, romantici 3.000 residui tifosi che ancora (e nonostante tutto) si danno convegno sugli spalti dello stadio per spirito di attaccamento verso quei magici colori che tanto significano; ovvero...che tanto hanno significato per Terni e per i ternani.
Ma ora bisogna che ci credano soprattutto quei giovanotti che sabato sfideranno il Vicenza nella partita che vale un campionato.
Per cui in conclusione ribadisco l' invito a chiare note:
VINCERE !
O retrocedere...

Sezione: Editoriale / Data: Gio 04 maggio 2017 alle 03:25
Autore: Massimo Minciarelli
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