Di questi tempi va bene anche un punto. Va bene anche se la Ternana era passata in vantaggio e se sarebbe servita la vittoria per scacciare i fantasmi di un periodo difficile.
Va bene perché comunque la Ternana (nonostante in avvio di gara abbia comunque tremato) in difesa ha retto. Il gol è arrivato sull’ennesima ingenuità personale di un giocatore rossoverde: stavolta è toccato a Ferretti, peraltro sostituito dopo 25 minuti da Pochesci. Il Brescia non è mai stato veramente pericoloso tranne in quelle due occasioni. E questo è un bel passo in avanti. Ma purtroppo c’è anche il rovescio della medaglia. Questa Ternana non riesce ad essere pericolosa come ad inizio campionato. Non ha più quel brio, quell’incoscienza, quell’intensità che aveva fatto meravigliare tutti al suo esordio in B.
I motivi non possiamo saperli. Di sicuro giocare di fatto ogni tre giorni non aiuta visto che il gioco di Pochesci è dispendioso. Di sicuro si risente di un momento non eccellente di alcuni giocatori chiave. Di sicuro la qualità degli attaccanti influisce su questo. Stavolta ci ha pensato Montalto a segnare, ma per esempio ha steccato Tiscione. Albadoro non ha mai tirato in porta.
Questa Ternana ha bisogno di maggior intensità, ha bisogno di recuperare prima il pallone, più vicino all’area avversaria per far male. Ma esigenze di equilibrio (giustamente) hanno consigliato l’allenatore a rivedere qualche idea. Ma questa Ternana senza quella intensità, senza una produzione industriale di palle gol fa fatica ad arrivare dalle parti del portiere avversario. Ma se fa quella produzione industriale di palle gol scopre troppo il fianco.
E’ un precario equilibrio al quale devono sottostare tutti gli allenatori del mondo. Aveva provato a scardinare questo principio, Pochesci. Ma la ragione gli ha gridato di dover tornare indietro. L’istinto ancora no e su quell’istinto la Ternana deve lavorare. In attesa di rivedere il miglior Tremolada, mantenere la concentrazione di Montalto, ritrovare le giocate di Tiscione. E perché no anche gli inserimenti dei centrocampisti, che spesso hanno fatto la differenza.
La Ternana non deve perdere la sfrontatezza, ma deve guardarsi le spalle. Sarà una stagione difficile. In cui servirà davvero quell’entusiasmo di cui parla spesso Pochesci in conferenza. C’è bisogno di un po’ di follia, di entusiasmo in un gruppo giovane che vive la B come una grande opportunità. Queste sono le armi a disposizione della Ternana, più che quelle tecniche o quelle atletiche. Su questo deve fare la differenza.
E’ per questo che il punto ce lo teniamo stretto. Perdere ancora sarebbe stato letale. Avrebbe messo in discussione tutto. E invece questa squadra ha ancora bisogno di lavorare. Giorno dopo giorno. Punto dopo punto. A partire da questo: poi servirà di nuovo l’acuto, cambiare marcia. Tornare alla vittoria. Un passo alla volta. Senza però dimenticare che lo scotto alla categoria bisogna pagarlo, ma poi di tempo ne rimane poco e di una rincorsa come quella dello scorso anno ne faremmo a meno.
Unico appunto: forse bisognerebbe rivedere i programmi di inizio stagione. Troppo ottimismo (soprattutto a fronte della spesa): pensiamo prima a mantenere la categoria, per i sogni c’è sempre tempo.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 03 ottobre 2017 alle 22:24
Autore: Redazione TernanaNews
vedi letture
Print