La vicenda dei ripescaggi sta assumendo dei contorni grotteschi. Da una parte il Novara dice che non poteva sapere che se non pagava gli stipendi non sarebbe stata riammessa 3 anni dopo. Ma gli stipendi non poteva pagarli lo stesso? Ora diventa un valore non sapere o essere in regola. Le norme per il ripescaggio chi devono favorire? Chi ha fatto sempre tutto bene e secondo le regole e ha avuto il demerito di essere stato meno bravo sul campo oppure chi le ha tentate tutte pur di rimanere a galla, commettendo delle irregolarità? Tanto più che questa vicenda si tira dietro pure il Catania che negli ultimi 5 anni nel frattempo si è macchiato della colpa più grave: illecito sportivo. La proprietà è rimasta la stessa. L’unico che allora non c’era è Pietro Lo Monaco e che infatti ora spera di poter sovvertire la classifica. Ma è rimasto Pluvirenti che oltre a reati amministrativi è stato giudicato colpevole di illecito sportivo.
Senza dimenticare che ora con la vicenda Cesena sembra una lotta contro il tempo: verrà prima ufficilializzato il fallimento (posto che il Cesena non si è formalmente iscritto) o la retrocessione a tavolino con la sentenza nel caso plusvalenza (vale il primo grado). Venerdì si dovrebbe pronunciare sia il Consiglio Federale sulle iscritte o iscrivibili in B e il giudice sportivo sul caso Cesena Chievo. E questo cambia molto, come abbiamo già detto. Perché se il Cesena prima retrocede e poi fallisce allora verrebbe riammesso l’Entella, in qualità di perdente playout e poi ripescata una squadra in C. In caso contrario la ripescata verrebbe dalla lista della B.
In piiù c’è la vicenda Foggia, già in giudizio al primo grado. Se anche il Foggia dovesse essere retrocesso allora i posti delle riammesse sarebbe due (Entella e Novara) e uno o due (dipende dall’Avellino) per le ripescate con la Ternana che guadagnerebbe posizioni (visto che in classifica salirebbe e che il Novara non ci sarebbe più).
E poi come accennato la posizione dell’Avellino che invece di mandare la fidejussione ha detto che pagherà mandando gli estremi della fidejussione come prova. Basterà? Ancora regole che non vengono rispettate. Chi non paga gli stipendi e non sa che viene ripescato, graziato. Chi li paga in nero? Graziato. Chi non paga cartellini giocatori? Non importa. Chi nello stesso anno fallisce ed è sotto processo... chi equivoca su storia del club e storia della società e chi non sa contare gli spettatori allo stadio... ed a pagare tutto questo sarebbe la Ternana? Che almeno il pregio di pagare tutti lo ha sempre avuto. Poi si può discutere sulla questione tecnica. Ma sul principio no. Ecco perché bisogna essere tutti uniti contro questi soprusi, queste battaglie legali che sanno tanto di politica. Far sentire la voce: non per Bandecchi, Ranucci, De Canio o Pagni. Ma per la Ternana che non merita di essere calpestata...

Sezione: Editoriale / Data: Mer 18 luglio 2018 alle 09:37
Autore: Redazione TernanaNews
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