Sinceramente faccio un po' fatica a ricordare un anno più negativo di quanto non lo sia stato il 2018 appena trascorso.
Parlo ovviamente della storia recente della nostra amatissima Ternana 1925.
Peggiore è stato sicuramente il 1992, pur mitigato dalla splendida vittoria nel campionato di Serie C1 girone C targato Roberto Clagluna.
Solo che quello che avvenne a partire dall'estate di quell'anno appartiene giustamente al ristretto novero delle "tragedie sportive" rossoverdi, visto che in un brevissimo lasso di tempo ci trovammo dal sogno di una cavalcata trionfale verso la serie A con i vari Maiellaro, Tovalieri, Taglialatela ed Evangelisti, a calpestare invece i campi in terra battuta di Ladispoli, Montespaccato, Civita Castellana ed altre amene località le cui squadre militavano in quella serie D che la Ternana aveva ormai abbandonato da oltre 30 anni...
Non trascurerei nemmeno quella diabolica stagione 1986/1987 in Serie C2 allorché la squadra ricca di campioni (Vincenzino D' Amico su tutti), al tempo allenata dal compianto Mario Facco, dopo una stagione quasi trionfale si ritrovò ad essere sbattuta fuori dal discorso promozione alla penultima giornata dalla Vis Pesaro di Walter Nicoletti al termine di una "fantozziana" partita disputata al Tonino Benelli.
Sorvolerei inoltre sulla squallida retrocessione nel campionato 2005/2006 con la sapiente regia di certi personaggi che preferisco non nominare, quantomeno per motivi scaramantici...
Insomma, di ricordi negativi ce ne  sono tanti.
Ma i pessimi risultati ottenuti in questo 2018 appena trascorso, rimarranno per sempre dolorosamente scolpiti a lettere di fuoco nel cuore dei tifosi delle Fere.
Si, perché dopo dopo il trapasso dalla dittatura ultradecennale Longariniana e la rivoluzione copernicana annunciata da Unicusano al suo arrivo a Terni, gli esiti del successivo campionato cadetto non possono non essere definiti catastrofici (sempre sportivamente parlando).
A cominciare dall'invasione "fondana" di tecnici e giocatori, passando per la squallida spaccatura venutasi successivamente a creare nella tifoseria proprio a cagione della discutibile "esuberanza" di certi personaggi, fino ad arrivare alla trionfale partita di Perugia che, però, segnò la fine di tutto.
E ingloriosa retrocessione annunciata fu!
"Annunciata" perché qualsiasi persona dotata di un minimo di cognizioni calcistiche avrebbe ben potuto capire sin dall'inizio che con una squadra costruita in quel modo, con quei giocatori (nonostante alcune bellissime sorprese) e soprattutto con certi allenatori in panchina non ci sarebbe potuto essere altro destino...
L' estate 2018 ci ha poi regalato la grande illusione del ripescaggio, attraverso uno stucchevole tormentone a metà tra la farsa e la tragedia greca.
E in questo caso, nulla volendo imputare alla società che, anzi, si è comportata in maniera esemplare, non lesinando sforzi ed energie anche economiche per cercare di ottenere quella giustizia sacrosanta che le sarebbe spettata, ciò che ha acquisito invece valenza decisiva (in negativo) è stato il comportamento a dir poco anacronistico assunto dalla giustizia, sia quella sportiva, che quella ordinaria.
Il tutto condito dai comportamenti ondivaghi e contraddittori assunti da coloro che in realtà dovrebbero rappresentare l'emblema carismatico del mondo pallonaro italiano.
Appunto: del calcio nostrano, non a caso estromesso dopo 60 anni dai mondiali...
Per fortuna la dirigenza, anche per rimediare alle magre del precedente campionato, ha pensato bene di allestire una super squadra, anche in questo caso senza badare a spese, nella convinzione, più che nella speranza, di un pronto ritorno in serie B in caso di mancato ripescaggio.
Ma, almeno per quello che si è visto finora, l'impresa si presenta tutt'altro che facile...
Quindi, cosa augurarci in questo 2019 appena nato?
In fondo, basterebbe poco.
Sarebbe sufficiente una squadra meno improvvisata ed "uterina" di quanto non lo sia quella vista all'opera in questa prima fase del campionato.
Una squadra in grado di regalare a quel che resta della tifoseria rossoverde non dico la promozione in serie B, ma almeno la speranza di poterci arrivare.
Anche all'ultima giornata.
Anche ai play off.
Il gioco, lo spettacolo possono anche attendere; i risultati no.
Purtroppo a complicare le cose ci si è messa anche la storia infinita dei recuperi e quindi bisognerà fare di necessità virtù, cercando di tirare fuori dal gruppo il massimo possibile.
Compito tutt'altro che facile, che ricade sulle spalle del confermato mister Gigi De Canio e su quelle del neo Direttore Sportivo Luca Leone, nel quale la tifoseria ternana ripone grandissime speranze; e non soltanto a livello di interventi in sede di mercato di riparazione.
Quindi, a questo punto non mi rimane da fare altro che augurare un caloroso in bocca al lupo a tutto lo staff tecnico e dirigenziale della Ternana 1925, nella speranza che il 2019 ci regali quelle soddisfazioni che l' anno testè trapassato ci ha negato.
Perché, anche se qui a Terni "semo nati pe' tribola' " (e non solo calcisticamente parlando), sarebbe pure ora che la ruota cominci a girare dall'altra parte...
Buon anno a tutti!

Sezione: Editoriale / Data: Gio 03 gennaio 2019 alle 00:01
Autore: Massimo Minciarelli
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