Al di là dell'ultimo rospo che abbiamo dovuto ingoiare questa volta in quel di Pescara, complice l'ennesima dimostrazione di inesperienza ed immaturità palesata dalla Ternana, tengono però inevitabilmente banco le squassanti dichiarazioni rilasciate nel post partita da Bandecchi, che certo non contribuiscono a tranquillizzare un ambiente già di per sè piuttosto in fibrillazione.
Ma gli "otto giorni" dati dal massimo esponente di Unicusano all'allenatore e alla squadra, rappresentano sul serio un "ultimatum" o vanno interpretati in un altro modo?
Innanzitutto, credo che il modo di proporsi di Bandecchi sia stato sicuramente esagerato. Certe esternazioni così polemiche e per certi versi inopportune sarebbe meglio pronunciarle nel chiuso degli spogliatoi, invece di spararle in faccia al mondo intero.
Segno evidente che anche il Patron deve "crescere", tenendo bene a mente che il campionato di Serie B è un palcoscenico di estrema importanza anche mediatica e che c'è modo e modo di "stimolare" i propri dipendenti, ammesso che sia questo lo scopo del suo sin troppo incisivo intervento.
Perché i riflessi che ne ricava la società a livello di immagine non possono che essere negativi.
E la Ternana Unicusano è già di per sè abbastanza "chiacchierata" per il curioso modo di proporsi del suo allenatore...
Ma sarà stato proprio un ultimatum?
Se così fosse, è evidente che a Bandecchi a suo tempo sono state raccontate un mucchio di fregnacce circa la competitività di questa squadra.
Ma è possibile che un imprenditore così importante, così esperto, così grande protagonista del "business world" possa essere talmente sprovveduto in materia calcistica, al punto da ritenere che una squadra costruita con calciatori di serie C e qualche normale elemento di serie B, con un allenatore quantomeno inesperto per un campionato tosto come quello della cadetteria, possa addirittura puntare alla serie A in due anni?
E, ammesso che sia effettivamente così, chi gli ha raccontato questa favoletta?
In tal caso, non sarebbe il caso di prendere provvedimenti perché ciò per il futuro non si ripeta?
E comunque, cosa può rimproverare ad una squadra e ad un tecnico che si stanno esprimendo al massimo delle loro possibilità?
Io, però, personalmente mi rifiuto di credere che Patron Bandecchi sia così a digiuno di come si deve gestire una società calcistica come le sue dichiarazioni lascerebbero invece intuire e sono più propenso a ritenere che, in realtà, fosse perfettamente consapevole dei limiti di questa squadra sin dall' inizio della preparazione.
Motivo per cui, non vorrei che la sua sfuriata pubblica (peraltro circoscritta ad una sola testata nazionale... segno evidente che i media locali per lui non contano un fico secco...), non sia stata altro che una "dichiarazione di facciata", tanto per far vedere a noi comuni mortali, giornalisti e tifosi ternani, che Lui è comunque presente, che fa la voce grossa e che mette in riga i propri dipendenti.
Ma una società calcistica non è un'azienda normale...
Occorre ben altro che delle semplici, focose esternazioni per tentare di uscire dal tunnel nel quale la Ternana si è ficcata.
In ogni azienda che si rispetti, per andare avanti, ci servono programmazione ed investimenti, tutti elementi basilari che Unicusano per il momento sembra aver ignorato.
Ma concediamo alla neo-dirigenza l'attenuante di essere entrata nella piena proprietà della Ternana solamente da poche settimane.
E allora, ultimatum o dichiarazioni di facciata che dir si voglia, per sbrogliare l'intricata matassa e cominciare a capire quello che sarà il futuro della Ternana Unicusano, basterà aspettare il prossimo, imminente mese di gennaio.
Se Bandecchi investirà il giusto nel mercato di riparazione, rafforzando la rosa con quei tre o quattro giocatori veramente di valore e di esperienza in grado di pilotare la Ternana verso una più o meno sofferta salvezza, allora potremo  dire che ha perfettamente adempiuto al proprio compito e che la società Unicusano tiene veramente al bene della Ternana.
Solo in tal caso si potrà tranquillamente affermare che le sue dichiarazioni sono state veramente un "ultimatum", un incitamento a squadra e tecnico al fine di spronarli a tirar fuori il massimo possibile dalle ultime 4 partite del girone di andata, in attesa di tempi migliori.
Ma se così non accadrà, ci sarà veramente da preoccuparsi, perché con gli elicotteri, con i proclami più o meno pubblici e con le "dichiarazioni di facciata" la nostra amata Ternana non si salverà di sicuro!
E allora il Patron potrà finalmente affermare a buon diritto che questa squadra merita veramente la Serie C.
Con buona pace di noi tifosi e addetti ai lavori che abbiamo atteso 14 anni per liberarci dall' incubo Longariniano, per poi ritrovarci (visto che siamo sotto Natale) con le classiche pive nel sacco...

Sezione: Editoriale / Data: Gio 07 dicembre 2017 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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