4 partite alla fine del girone di andata e, come da qualche anno a questa parte, la Ternana si trova a dover gestire una classifica asfittica che deve essere rimpinguata per evitare guai e rischi inutili nel ritorno.

E non sono partite facili perché contro squadre di vertice come Parma e Palermo e contro quelle che lottano, invece, nei bassifondi come la Pro Vercelli e l’Avellino non si può certo scherzare!

E’ anche vero, però, che la squadra rossoverde ha lottato ad armi pari con tutte le formazioni, forse Entella e Bari escluse, per cui potenzialmente è in grado di poter conquistare quei punti utili per raggiungere una quota accettabile prima della fine dell'andata. Deve fare i conti, però, con alcune disattenzioni, con alcuni limiti, evidenziatisi anche nella partita di Pescara, che ne possono limitare l'efficacia e la concretezza, come ad esempio la capacità di gestire una partita che ormai poteva considerarsi chiusa. Il Pescara, infatti, dopo il gol del vantaggio rossoverde raramente è stato pericoloso e sarebbe bastato gestire quelle due ultime ripartenze in tutt’altro modo ovvero gestendo il pallone con un po’ di mestiere, quel mestiere, quella furbizia che manca alla Ternana.

La mancata vittoria di Pescara, poi, oltre ai danni in classifica generale, a quelli sulla psiche, sul morale e sulla consapevolezza dei propri mezzi della squadra è stata ancor più pesante anche per le esternazioni con cui Stefano Bandecchi ha fatto palare di sé così tanto che forse non si era registrato al momento del suo ingresso in società. 

Bordate pesanti alla squadra, al tecnico e al momento è difficile capire quali effetti possano avere nei prossimi impegni; di sicuro, però, non deve aver fatto loro piacere.

Qualcuno le definisce, con un po' di fantasia, parole di sprone, di incoraggiamento per invertire la rotta, altri, invece, la definiscono un’uscita fuori luogo in un momento delicato del campionato e in cui le minacce rischiano di provocare più insicurezza ancora.

Crediamo che la squadra vada incoraggiata perchè lo merita per l'impegno che mette, per lo spirito con cui lotta anche se in alcune circostanze mostra i suoi limiti, ma le responsabilità risiedono altrove ovvero in chi ha sottovalutato le difficoltà di un campionato di serie B e in chi, non avendo la piena proprietà della società, e questa può essere una valida motivazione, non ha messo a disposizione le risorse per allestirla in modo adeguato. 

Ed allora, ora l'atteggiamento opportuno da tenere è quello di sostenere la squadra aiutandola a raggiungere quella quota di 21/22 punti almeno e programmare, insieme a direttore sportivo, la campagna acquisti di gennaio che diventa fondamentale per raggiungere l'obiettivo reale che è quello della salvezza. 

Sotto, quindi, con il Parma alla ricerca di quella vittoria che è stata sfiorata in più di una circostanza ma che manca da quel 4-2 rifilato, al Liberati, allo Spezia.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 06 dicembre 2017 alle 08:43
Autore: Ivano Mari
vedi letture
Print