Mancano 9 giornate al termine di questo campionato, 9 partite in cui la Ternana dovrà dare il tutto per tutto per tentare una rimonta che ad oggi appare ai limiti dell’impossibile. Non tanto per la distanza in classifica dalle squadre che la precedono nella lotta per la salvezza (7 punti dalla zona playout e 9 dall’Avellino, ultima formazione direttamente salva in questo momento), ma per un trend negativo molto preoccupante che si aggiorna di giornata in giornata. I numeri non lasciano alibi ai rossoverdi: 27 punti e soltanto 4 vittorie all’attivo rappresentano un bottino veramente troppo esiguo per sperare di non lasciare la serie cadetta. La gestione Pochesci, seppur discutibile, aveva lasciato in eredità una squadra in piena lotta per la salvezza, che dava l’impressione di essere sempre in procinto di sbocciare definitivamente, senza però purtroppo mai farlo. Giusto esonerare un allenatore con il quale si era anche costruito il mercato di gennaio? Una domanda a cui probabilmente non ci sarà mai una risposta in assoluto, ma quello che abbiamo potuto constatare è che la situazione dopo l’esonero del tecnico romano si è aggravata terribilmente.

Sarebbe sbagliato gettare le colpe su De Canio, un professionista serio ed esperto che si è trovato in una situazione spiacevole non da lui causata, ma di certo tutti, lui per primo, si sarebbero aspettati qualcosina di più. Con l’allenatore lucano la Ternana ha sì migliorato l’equilibrio in campo e l’assetto difensivo, ma si è notata anche una fase offensiva meno ficcante. L’emblema è l’esclusione di Carretta, uno tra i più positivi (seppur con i suoi limiti) nella prima parte di stagione, e che invece ora non riesce a trovare spazio nell’undici iniziale.

Il grande passo indietro dei rossoverdi negli ultimi mesi ha riguardato soprattutto l’aspetto caratteriale: l’atteggiamento dimesso nello ‘spareggio’ contro l’Ascoli ne è l’emblema. Il danno è stato fatto a monte e come abbiamo ampiamente rimarcato durante tutta la stagione, ora ci fasciamo la testa per tutte le scelte tecniche e societarie dimostratesi avventate. I miracoli, per definizione, non sono cose che accadono spesso, perciò l’unica cosa che possiamo fare è terminare la stagione nel modo più dignitoso possibile. Chi segue la Ternana dall’esterno non può far altro che accompagnarla in modo costruttivo verso una retrocessione che appare ormai inevitabile, senza però rassegnarsi. Augurandoci che una volta toccato il fondo si possa ripartire, magari con un po’ di umiltà e di esperienza in più proveniente dai ‘piani alti’.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 06 aprile 2018 alle 00:01
Autore: Mattia Emili
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