L'aspetto positivo di avere una società coi conti in ordine, che non spenda senza criterio e che sia oculata nella gestione delle proprie risorse, anche a costo di rischiare di raccogliere qualche critica (a volte anche non del tutto giustificata o centrata), è che difficilmente andrà incontro a sgradevoli epiloghi e anzi, potrebbe poter contare su seconde occasioni ad altri negate. 
Senza starci a girare troppo intorno, l'ormai sempre più probabile ripescaggio della Ternana in Serie B è figlio (anche) di anni di scadenze rispettate, di documenti presentati, di emolumenti pagati e di puntualità nel rispettare i tempi della burocrazia, una situazione che dovrebbe servire come spunto di riflessione sotto tanti punti di vista. 

Mentre si attende l'ufficialità dell'immediata risalita dei rossoverdi in cadetteria, dopo una retrocessione tanto amara quanto meritata, non possiamo non pensare a quale seconda opportunità si sia presentata in via della Bardesca, che ora ha il dovere e l'obbligo di non sprecarla. Una seconda occasione non capita sempre, ci sono società che, nonostante siano virtuose come la Ternana, non la avranno a causa di un bacino d'utenza ridotto, di un pubblico poco numeroso, di una storia calcistica non esaltante. Cosa deve insegnare, allora, questa situazione? La società non può sbagliare, dopo la retrocessione di maggio probabilmente i bonus sono terminati, e giocare di nuovo in Serie B è un lusso che potrebbe segnare un nuovo punto d'inizio: bando agli errori commessi la passata stagione, mettiamoci tutti un punto, ma che non si ripetano. Terni e la Ternana hanno ora l'obbligo morale di tenere alto il nome della squadra e della città, se c'è una cosa che queste settimane di incertezza ci hanno insegnato è che il futuro può dipendere da molti fattori, alcuni che sfuggono al controllo dei singoli, altri invece possono essere modificati anche da una singola persona, da un singolo tifoso. E' allora dovere della società rossoverde tornare a condurre campionati che possano appassionare la piazza, che possano richiamare quante più persone possibili allo stadio, ma è compito dei tifosi raccogliere l'invito, tornare a colorare un Liberati rimasto per troppo tempo una copia sbiadita. Prendiamo, tutti, questo probabile ripescaggio come un nuovo inizio, l'ennesimo che ci è stato concesso, un nuovo slancio per provare a fare qualcosa di grande. 

Un pensiero, per finire, non può non andare alla gestione a dir poco rivedibile del mondo del calcio degli ultimi anni. Ogni estate c'è una squadra che rischia di fallire, qualche società indagata, qualche deferimento che nella maggior parte dei casi si risolve con qualche penalizzazione, permettendo però a chi compie illeciti di continuare a farlo, a chi accumula debiti di moltiplicarli. il risultato, come abbiamo avuto modo di toccare con mano in maniera molto forte in questi ultimi due mesi, è che decenni di storia si sgretolino, che i campionati vengano falsati, che fino all'ultimo ci siano società e squadre che non sanno quale sarà il loro destino, che campionato affronteranno, paralizzandone il mercato, penalizzando a cascata tutti gli attori anche non protagonisti. Forse sarà utopia, ma la speranza è che questa (ennesima) estate di passione possa portare una ventata di novità anche nella gestione delle criticità: è un augurio che ci facciamo tutti gli anni, chissà che un giorno non venga accolto.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 17 luglio 2018 alle 18:00
Autore: Marina Ferretti
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