L’ennesimo pareggio di fatto ha chiuso la porta in faccia alla Ternana: quella dei play off a meno che un aiuto arrivi dal Monza che vincendo la Coppa Italia (ma con la Viterbese non sarà una passeggiata) aggiungerebbe un posto a tavola. Ovvero passerebbero in undici alla seconda fase con i brianzoli di diritto nel caso in cui si concretizzasse il discorso Coppa.

Tutto sommato può starci. La Ternana nel ritorno è andata malissimo per cui poco avrebbe da pretendere. Però, già c’è un però, non può essere accettato il modo in cui i rossoverdi sono stati estromessi (?) dalla lotta. Non hanno vinto, è vero, ma non hanno neppure perso nonostante tutto quanto è successo domenica al Liberati. Dove i protagonisti in assoluto, ovviamente in negativo, sono stati il direttore di gara, Miele di Nola e i suoi due collaboratori.

Una terna inadeguata che ha condizionato pesantemente la partita e soprattutto la Ternana con un atteggiamento quasi provocatorio nella distribuzione dei cartellini, con decisioni che si sono fatte beffe di ogni regolamento. Gol irregolare quello del Sudtirol che poteva anche generare il rosso per Lunetta che, in fuorigioco, si è liberato di Giraudo con una manata in faccia a palla lontana. Regolare invece il gol della Ternana: visto e rivisto Nicastro non era in fuorigioco . Ma intanto la Ternana era stata costretta a rincorrere, innervosita dalle topiche della terna confermate dalle immagini televisive che inchiodano i tre alle loro responsabilità. Insomma, roba da non credere sulla quale, però, sarebbe opportuno che il patron Bandecchi facesse sentire la propria voce.

Fino a qualche tempo fa c’era Ranucci con un ruolo in Lega. Con le sue dimissioni al suo posto è entrato il rappresentante del Ravenna e la Ternana è rimasta fuori. Magari un dettaglio di poca importanza. Però, come si dice, meglio esserci che farsela raccontare.

Un peccato davvero tutto quanto è successo perché la Ternana i tre punti avrebbe potuto finalmente coglierli visto che ha subito il gol ospite proprio quando aveva cominciato a spingere con estrema decisione. Alla fine ha rischiato di perdere e c’è voluto uno splendido intervento del ritrovato Iannarilli per evitare la beffa.

Peccato, dicevamo, perché la Ternana nei play off ci sarebbe potuta entrare dalla porta principale, anche se con una posizione di rincalzo. Diventandone magari una protagonista assoluta. A questo riguardo è illuminante un’affermazione di Zanetti, tecnico dei bolzanini: “La Ternana è meglio incontrarla in campionato che nei play off”. Una frase breve che spiega tutto. Ovvero da un senso compiuto all’estremo impegno profuso in campo nell’ultimo periodo anche da squadre che non avevano più grandi risultati da centrare, proprio come Fermana e Sudtirol. Insomma, la Ternana nei play off sarebbe un avversario molto temuto perché a nessuno è sfuggita la crescita della squadra rossoverde nell’ultimo periodo. Poi, è chiaro, se la Ternana starà fuori dai giochi per la promozione sarà soprattutto per colpa propria. Però aspettarsi un trattamento diverso dalla classe arbitrale sarebbe stato normale. Mandare un fischietto all’altezza in una gara che valeva per i play off e i play out sarebbe stato il minimo sindacale. Niente regali, sarebbe bastato avere il proprio. Ma, evidentemente, fare la voce grossa al Liberati è molto più facile e meno rischioso che in altri campi. Alla fine però a perderci, oltre alla Ternana, è la classe arbitrale e la stessa Lega Pro che ha una credibilità ridotta ai minimi termini a causa delle vicende estive, delle società che falliscono e di una gestione complessiva che getta soltanto un po’ di fumo negli occhi ma che, nel concreto, è lacunosa e contraddittoria.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 17 aprile 2019 alle 00:00
Autore: Massimo Laureti
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