Sembra passata un'eternità dalla salvezza ottenuta dalla Ternana ad Ascoli, dalla sera dei festeggiamenti, dei cori, dall'amichevole che ha sancito il rompete le righe piena di sorrisi, applausi e complimenti; sembra passata una vita eppure non è passato che un mese. 

La questione della vendita della Ternana Calcio, il disimpegno della famiglia Longarini, il susseguirsi di nomi, cordate, società che hanno bussato alla porta dell'avvocato Proietti sembrano aver ovattato l'atmosfera, sembra abbiano messo in stand-by la soddisfazione arrivata al termine di una stagione tribolata. Prima il silenzio, dettato dall'ovvio obbligo alla riservatezza, e l'apparente mancanza di possibili acquirenti, poi la consapevolezza dei tempi ristretti all'osso che hanno fatto aleggiare su Terni lo spettro della mancata iscrizione al prossimo campionato cadetto così tanto sudato, adesso una serie di nomi che si sussegue e la scadenza sempre più vicina che fanno scalpitare la piazza e non solo, per cercare di sapere come e con chi finirà questa telenovela cessione. Ormai, però, ci siamo (o dovremmo esserci): ultime ore di lavoro per i legali delle parti e già martedì potrebbe essere sciolta la riservatezza e potrebbe uscire il nome del nuovo proprietario della Ternana Calcio. Ormai non conta più andare alla ricerca di possibili altri compratori, non c'è più tempo materiale per inserirsi nelle trattative, adesso è solo il momento di attendere. L'unica speranza a cui tutti, noi compresi, sentiamo di doverci aggrappare è quella che, chiunque rilevi la società di via Aleardi, lo faccia con consapevolezza e serietà, con la passione ma anche con il rispetto che Terni e i suoi colori meritano, con una stabilità non soltanto economica che possa garantire alle Fere un futuro fatto di punti saldi e non solo di salti nel buio.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 12 giugno 2017 alle 00:01
Autore: Marina Ferretti
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