Non siamo alla contestazione ma i fischi pesanti del Liberati alla fine del confronto con il Vicenza e gli attacchi, soprattutto via social, nei confronti del tecnico De Canio, sono indicatori chiarissimi di uno stato di malessere della Ternana. Se sommiamo i numeri messi insieme dalla squadra nelle ultime quattro giornate ( 2 punti con un solo gol segnato) non possiamo che arrivare ad una conclusione: la Ternana è in crisi. Ha perso la propria identità, ogni riferimento di un gioco che, seppure per stralci di partita, si era visto nelle prime giornate.

Contro il Vicenza più che a Pordenone, la squadra è parsa scollegata nei reparti, priva di idee e soprattutto a corto di fiato, messa in croce da un buon pressing operato dagli avversari. Contro la Ternana pensavamo che tutti gli avversari optassero per partite di contenimento. Chi lo ha fatto ci ha spesso lasciato le penne. Chi ha pensato invece di aggredire, di attaccare Defendi e soci ha ottenuto il meglio. Più di tutti il Vicenza che ha davvero disposto dei nostri dall’inizio alla fine. Ma questa è storia ormai nota. Casomai sono da scoprire le conseguenze di questo periodaccio. Sia sul piano tecnico che societario.

Da qui al recupero con il Rimini è difficile immaginare che la condizione dei rossoverdi possa migliorare. Anzi a De Canio che deve recuperare Fazio (influenzato) mancherà di sicuro anche Lopez che sarà squalificato. Quindi la risposta dovrà essere soprattutto caratteriale, da squadra matura che sa ricompattarsi nel momento di difficoltà tirando fuori il meglio di se. E così superare in un modo o nell’altro l’emorragia di punti. Ricompattarsi vuol dire metterci cuore e carattere ma anche grande attenzione dal primo all’ultimo minuto cercando di leggere al meglio le varie fasi della partita. Sarà indispensabile insomma una prestazione da grande squadra e la Ternana, a detta di tutti, in questa categoria, grande lo è.

Dai risultati e forse più ancora dalle prestazioni degli uomini di De Canio scaturiranno le decisioni della società che, di sicuro, in queste ore si sta interrogando sui perché di una situazione davvero inaspettata. De Canio e il presidente Ranucci parlano costantemente per cui è immaginabile che tra loro non ci siano incomprensioni ma condivisione di una teoria che oltre a spiegare il momento dovrebbe indicare anche i rimedi e i tempi per uscirne. Teorema da spiegare al “patron” Bandecchi che, a differenza della passata stagione, sembra aver scelto la strada del silenzio sulle questioni tecniche. Silenzioso ma sempre attento alle vicende e pronto ad intervenire perché lui ha fissato un solo obiettivo: la promozione in serie B. Una promozione che come sempre potrà arrivare nelle battute conclusive del campionato, soprattutto se ci sarà una gestione attenta delle varie fasi della gestione, soprattutto di quelle negative. Insomma, al bando le scelte affrettate, prese di pancia, senza precludersi però l’intervento deciso nel momento in cui si pensa di aver individuato l’origine di una malattia dalla quale la Ternana potrebbe uscire con qualche risultato positivo e il ritorno a prestazioni adeguate. Il campionato si vince a primavera ma a volte si può perdere anche prima.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 03 dicembre 2018 alle 08:13
Autore: Massimo Laureti
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