Brutta Ternana, sconfitta tanto inattesa quanto meritata. In estrema sintesi è quanto è successo domenica al Liberati. Ma è chiaro che Fabio Gallo e il suo staff in queste ore stanno cercando di capire com’è potuto succedere. Magari lo stesso pensiero attraverserà la testa dei giocatori e del direttore sportivo. Di sicuro in quella del patron Stefano Bandecchi che ha esternato nella solita emittente perugina. Lui non vuole più vivere pomeriggi come quello di domenica, fare certe figuracce e lo dirà chiaro e tondo ai suoi.

Nel gioco delle parti ci sta tutto. Ma è chiaro che la risposta più importante dovrà arrivare dal campo, domenica prossima, perché quella è l’unica sede appropriata per far capire al sottoscritto e al resto del popolo ternano che la Ternana vera non è quella presa a schiaffoni dal Monopoli.

Per carità i pugliesi sono una buona squadra e al Liberati sono stati quasi perfetti. Però, convinzione personale, davanti non avevano la vera Ternana bensì una sorta di copia sdrucita della squadra che si era fatta apprezzare nelle partite precedenti. Quelle delle cinque vittorie consecutive, quelle che l’avevano proiettata al primo posto in classifica a punteggio pieno.

Con il Monopoli però la squadra è andata in tilt. Sin dall’inizio. Incapace di esprimersi a ritmi sostenuti: giro palla lento e stucchevole, mai una verticalizzazione, rarissime le incursioni sugli esterni. Il tutto senza un vero e proprio tiro in porta. Insomma, una squadra che ha riportato alla mente certe prestazioni di un campionato fa.

Ma la squadra di quest’anno ha dimostrato di essere di tutt’altra pasta. Solo che domenica aveva la gamba molle e le idee confuse. Perché Gallo ha subito tolto di mezzo l’ipotesi dell’imborghesimento da primato perché i suoi, ha affermato con sicurezza,l’avversario non l’avevano sottovalutato affatto. Però l’hanno subito senza trovare (Gallo in testa) le possibili alternative indispensabili ad evitare la diga costruita dall’amico Scienza in mezzo al campo. Diga contro la quale hanno sbattuto inutilmente la testa Proietti e soci. Né i cambi proposti hanno modificato granché la situazione: un paio di spunti di Furlan e poco più.

Però nonostante la prova decisamente insufficiente macchiata pure da errori personali (vedi Russo) la Ternana ha dimostrato di avere carattere, capacità di reazione perché nell’ultima parte del match ha sfiorato più volte il gol e quando l’ha segnato se l’è visto annullare dall’arbitro. Decisione discutibile come l’aver sorvolato sugli atterramenti in area di Salzano e Torromino che sommati al palo colpito da Mammarella propongono un quadro talmente chiaro da far dichiarare alla fine del match al tecnico del Monopoli: “Se l’arbitro non avesse annullato il gol di Furlan non avremmo vinto”. E il gol sarebbe stato quello dell’1-2. Vuol dire che il Monopoli aveva finito la benzina mentre la Ternana ancora ne aveva. Perché non era riuscita a consumarla in precedenza, perché la voglia di reagire era tanta. Non ce l’ha fatta: può, anzi deve, provarci domenica. Intanto avrà tempo per ricercare i motivi del passo falso, soprattutto fisici ma anche tecnici, poi dovrà fare spallucce a qualche polemica gratuita inevitabile prodotto della prima sconfitta stagionale. Sperando che prevalga il buonsenso nell’intera tifoseria. Non può una partita giocata male cancellare tutto quanto di buono fatto in precedenza.

P.S. Considerazione finale. Io sono sempre del parere che nessuno meglio del tecnico può valutare la condizione dei giocatori che allena e scegliere i più idonei alla partita da giocare. Poi, è chiaro, anche lui può sbagliare. Ma di sicuro molto meno di ognuno di noi.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 17 settembre 2019 alle 09:31
Autore: Massimo Laureti
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