Dopo 5 giornate di campionato per la Ternana è già arrivato il primo momento da “dentro o fuori”. In questa situazione ci si sono cacciati i rossoverdi andando a perdere, malamente, le ultime due trasferte. Una situazione difficile ma non irrecuperabile, ci mancherebbe altro. La stagione è appena iniziata ma la doppia sfida casalinga contro Venezia e Brescia rischia di diventare già importante per il proseguo della stagione.

A questo punto del campionato Sandro Pochesci sarebbe voluto arrivare con ben altre certezze. L’allenatore va ripetendo ormai da settimane che “siamo un gruppo giovane che lavora insieme da un mese” cercando di allentare la presa dopo le ultime prestazioni rivedibili che hanno fruttato poco e nulla.

Ad oggi le certezze sono davvero poche. Il primo ad averle “minate” anche più del necessario è stato colui che invece avrebbe potuto e forse dovuto salvaguardarle, ovvero l’allenatore.

Accantonata la difesa a 3 nel precampionato a causa dell’infortunio di Signorini la squadra ha iniziato a lavorare con la linea a 4. Una soluzione che ha dato da subito buoni risultati. Basti pensare che proprio con i quattro difensori la Ternana non ha mai perso. Prestazioni buone anche grazie ad una certezza: a giocare inizialmente sono stati sempre gli stessi. Valjent, Gasparetto, Marino e Favalli sembravano poter essere una certezza. Invece in parte non è stato così. Perché con la piena disponibilità di Vitiello prima e di Signorini dopo, Pochesci ha deciso di rispolverare la difesa a 3 e puntare sulla sua idea di gioco più affascinante, il 3-3-3-1. Un sistema di gioco che ha azzerato in un colpo solo quelle certezze che le precedenti tre giornate di campionato avevano iniziato a cementarsi all’interno del gruppo. La prima versione della Ternana ha sì subito gli avversari mostrando problemi del tutto risolvibili ma, risultati alla mano, ha ottenuto 5 punti in 3 partite. Come se non bastasse ha anche strappato applausi per il bel gioco offensivo e riacceso l’entusiasmo dei tifosi. Insomma ha saputo gettare le basi per una crescita che sembrava poter regalare emozioni e saldare le prime certezze del campionato. Invece così non è stato. Il cambio di sistema di gioco insieme ai risultati hanno buttato all’aria il lavoro delle ultime due settimane inducendo l’allenatore ad ammettere di dover fare “un passo indietro”. “Io ho in mente il mio gioco, ma forse lo riprenderò più avanti, ora bisogna raccogliere punti e certezze” ha dichiarato proprio Pochesci dopo la debacle di Bari.

Il test contro il Venezia sarà un primo esame molto indicativo sulle reali capacità e potenzialità della Ternana. Contro la squadra di Inzaghi il suo collega Pochesci dovrà dimostrare di essere stato capace di raccogliere i cocci di un gruppo che è parso spaesato, demoralizzato e privo di nerbo dopo appena 20’ di partita al San Nicola (2-0). Contro la neopromossa c’è bisogno di una reazione, di uno scatto d’orgoglio di Defendi e compagni. Ma c’è anche bisogno di punti, quelli che nelle ultime due giornate (Brescia escluso) non sono arrivati.

A proposito, il recupero del 3 ottobre proprio contro il Brescia sarà il secondo esame per i rossoverdi. Sbagliare le prossime due partite vorrebbe dire aprire già una piccola crisi. Reagire invece potrebbe scacciare i fantasmi e le nubi che hanno iniziato ad addensarsi sopra il Liberati.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 30 settembre 2017 alle 00:00
Autore: Alessandro Laureti
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