Il pari di Cittadella è stato sicuramente importante per la classifica ma lo è stato anche per far riacquistare alla squadra quel pizzico di fiducia in più sulle proprie capacità nell'affrontare quelle difficoltà, e non sono poche, emerse nel primo quarto di campionato e che non mancheranno in seguito.

Il lavoro di Pochesci è incentrato nel far raggiungere alla squadra un equilibrio che spesso è mancato e che non ha consentito alla squadra di conseguire quei risultati che eppure meritava in molte occasioni. Insomma, cercare di arrivare al miglioramento della fase difensiva con una protezione migliore, più efficace del reparto difensivo ma, allo stesso tempo, non perdere efficacia in quella offensiva. E a Cittadella tutto ciò è accaduto, anche se non come ai tempi migliori, ma le occasioni la Ternana ne ha avute ma non è riuscita a concretizzarle efficacemente con i vari Carretta, Tremolada, Albadoro.

Squadra, quindi, più equilibrata? Sicuramente sì e lo ha dimostrato nella parte finale del match quando il Cittadella ha attaccato con tanti uomini: la compagine di Pochesci non si è disunita, ha retto bene le azioni della formazione di casa. Insomma l'impressione ricavata dalla tribuna è stata quella di una Ternana meno affannata sulle giocate dei locali, molto più efficace nel difendere lo spazio davanti a Bleve e nel gestire palla nei momenti in cui veniva pressata dagli avversari.

Un comportamento opposto a quello di inizio gara quando in pochi minuti il Cittadella si è reso pericoloso in almeno tre circostanze su due punizioni laterali e su un calcio d'angolo da cui è scaturito il gol del vantaggio dei locali.

Lo stesso Pochesci a fine partita non riusciva a darsene una spiegazione visto che in settimana batte spesso il tasto sul tema, ma fino ad ora i risultati non sono entusiasmanti.

Certo ora, però, è necessario tornare a vincere altrimenti le difficoltà per venirne fuori aumenterebbero, e di molto, in virtù anche dei prossimi impegni che l'attendono. Gli ingredienti per farlo ci sono tutti, compresa la compattezza di una tifoseria che continua a star vcino alla squadra ed al tecnico nonostante l'ultimo posto in graduatoria. E questo è un altro punto a favore della squadra, del tecnico, della societa perchè con la concordia, con un ambiente compatto è piu facile lavorare e più facile venir fuori da situazioni pericolose e delicate.

L'imperativo del momento, insomma, è limitare i danni in attesa che la società, dopo la sistemazione del terreno di gioco sotto la San Martino, la collocazione di eleganti panchine al passo con i tempi, la convenzione, il closing e il cambio sede inizi a programmare il rafforzamento della squadra con tre giocatori che possano alzare il livello competitivo della squadra per un efficace girone di ritorno .



 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 08 novembre 2017 alle 00:01
Autore: Ivano Mari
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