Dover recuperare in classifica impone un cammino senza inciampi. La Ternana invece, con l’allenatore nuovo di zecca, ha sbattuto la faccia a Salò. Colpe sue e più ancora del direttore di gara. Su quest’ultimo sarà la società rossoverde a intervenire e prima ancora (speriamo) gli organismi dirigenti arbitrali.

Sulla squadra invece è lecito aspettarsi l’intervento del tecnico. Che ha avuto qualche altro giorno per capire, parlare, approfondire la conoscenza dei propri giocatori e valutare insieme al diesse, eventuali mosse di mercato. Lavoro duro per il tecnico che dovrà essere anche psicologo, entrare nella testa di gente che troppo spesso perde la tramontana. Espulsioni come quelle rimediate da Lopez e Bergamelli sono inaccettabili. Fallo inconcepibile quello dell’uruguagio, protesta altrettanto fuori luogo quella del difensore centrale. C’era una partita da giocare ma nessuno dei due ha avuto la lucidità di pensarci lasciando i compagni in grossa difficoltà. Ecco dunque un primo concetto sul quale battere, il concetto di squadra dove nessuno salva da solo la baracca ma tutti insieme possono riuscire a raddrizzare una stagione che ha preso una bruttissima piega.

Oggi pensare al primo posto sembra un’utopia. Meglio guardare con freddezza la realtà per capire che, senza un crollo del Pordenone ci sarà ben poco da fare. Quindi play off all’orizzonte e soprattutto secondo posto che proprio nella fase finale darebbe vantaggi enormi. In attesa di capire quali saranno le decisioni del consiglio federale del 30 gennaio dal quale dovrebbero uscire certezze riguardo al format della serie B e di conseguenza, anche sulle promozioni dalla serie C. Le solite quattro o magari una in più o addirittura le sette richieste dalla Lega Pro.

La Ternana deve quindi guardarsi dentro, crescere come squadra, evitare gli isterismi perché ancora c’è in ballo il futuro di una società che ha fatto e continua fare investimenti per riportare la squadra dov’era nel momento in cui ne ha acquisito la proprietà. Investimenti importanti che senza un ritorno adeguato potrebbero anche scemare, visto che nessuno ha piacere di gettare i soldi dalla finestra. Scenari futuri da decifrare anche se fino ad ora Bandecchi e Ranucci hanno sempre parlato di progetto pluriennale, muovendosi di conseguenza. Però il motore del calcio restano i risultati. E quelli non stanno arrivando.

Ecco quindi la necessità di darci dentro per aggiustare le cose. Palumbo aggiunto a Paghera vuol dire dare una connotazione nuova al centrocampo. Due buoni inserimenti sulla carta. Ma non bastano. Forse ancora in mezzo e in difesa serve qualcosa per completare un organico che continuiamo a considerare forte, nonostante certe prestazioni abbiamo aperto delle crepe in questa convinzione.

Sabato sarà la prima Ternana targata Calori. Non ancora nella sua espressione migliore, probabilmente, ma qualcosa sarà importante trasmettere ad una platea che per ora non si annuncia estremamente folta. Non potrebbe essere altrimenti perché il sostegno del pubblico bisogna conquistarselo. La Ternana fin qui non ne è stata capace. Può cominciare a farlo. Non è mai troppo tardi. Ma senza esagerare perché gli altri non aspetteranno a lungo ed i tifosi pure.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 25 gennaio 2019 alle 00:00
Autore: Massimo Laureti
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