Dalla splendida prestazione di Catanzaro con annessa vittoria-riscatto dopo la sconfitta interna con l’Avellino a due scivoloni che lasciano davvero interdetti. Perché sia contro la Casertana (terza sconfitta interna stagionale) che in trasferta con la Cavese, pari deludente, dalla Ternana era lecito attendersi di più. Molto di più. Stante la caratura degli avversari era lecito sperare in un pieno, in sei punti che avrebbero consentito ai rossoverdi di mantenere il secondo posto in classifica alle spalle dell’inarrivabile Reggina.

Invece la Ternana ha incassato un solo punticino nelle due sfide e in classifica è scesa al quinto posto in quota col Monopoli, a tre punti dalle seconde (Bari e Potenza) addirittura a dodici dalla capolista. Ha messo insomma una sorta di pietra tombale sulla possibilità o sulla speranza di chiudere la stagione davanti a tutti.

Come mai? Perché probabilmente la Ternana è entrata in confusione, in una bolla d’incertezza dalla quale fatica ad uscire.

Confusione che in fin dei conti accompagna i rossoverdi dall’inizio della stagione. Prima con le dichiarazioni sugli obiettivi fissati con la salvezza portata a mò di vessillo da chi aveva pagato un ingresso tronfio a caro prezzo nelle due annate precedenti. Confusione che è proseguita con alcune scelte strategiche (giocatori ritenuti fuori dal progetto tecnico ma poi utilizzati) e con altre che coinvolgono anche l’allenatore che pure a questa squadra a dato un’identità ben precisa e una manovra a tratti piacevole.

Perché probabilmente i continui cambi di atteggiamento tattico nel momento in cui scarseggiano i risultati e crescono le polemiche creano imbarazzo nei protagonisti. Perché anche le rotazioni, non sempre convincenti a volte generano troppa incertezza nei diretti interessati.

La mancata individuazione del portiere titolare può essere portata ad esempio calzante visto che Gallo ha cominciato la stagione con Iannarilli titolare per dieci giornate quindi ha promosso Tozzo (che non ha mai convinto) quindi ha ripiegato su Marcone che si era ben comportato in Coppa Italia. Ora è auspicabile che una scelta definitiva (salvo infortuni, squalifiche e imprevisti vari) venga fatta perché da sempre in quel ruolo le incertezze non hanno fruttato.

La Ternana, come detto, ha una sua identità di gioco ma non riesce a risolvere due problemi fondamentali. Segna poco rispetto a quanto produce e, soprattutto, continua a regalare gol agli avversari che puntualmente ne approfittano. L’ultimo esempio con la Cavese: un gol assurdo nato da un rilancio lunghissimo della difesa avversaria torre dell’attaccante per la girata del collega di reparto con i difensori a guardare, nell’occasione Celli e Mammarella.

E’ vero, come sostiene Gallo ad ogni intervista, che se ne esce soltanto con il lavoro. Forse dovrà interrogarsi sul tipo di lavoro perché nonostante gli sforzi compiuti fin qui di miglioramenti tangibili non se ne sono visti.

E’ evidente però che migliorare è possibile, anzi doveroso, perché se non arriva il secondo posto in campionato c’è la Coppa Italia che potrebbe facilitare l’impegno nei play off. Ma anche nella competizione “di riserva” occorre la migliore Ternana. Una squadra migliore di quella vista nell’ultimo periodo. Magari anche con qualche aggiustamento apportabile in sede di calcio mercato. Ammesso che Bandecchi, che immaginiamo furente, abbia voglia d’investire ancora. Certo è che così com’è è difficile immaginare la Ternana capace di un’impennata in grado di proiettarla alle spalle della Reggina o di trionfare in Coppa.

Per questo qualche modifica d’apportare è necessaria. Dove ormai dovrebbe essere chiaro a tutti. Ma non sta a noi fornire suggerimenti. Bandecchi, Leone e Gallo sono più che attrezzati per provvedere.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 17 dicembre 2019 alle 00:00
Autore: Massimo Laureti
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