Altro pareggio, altra delusione per la Ternana che ancora una volta non è riuscita a completare l’opera. A vincere. Non è cambiato niente in classifica, sempre a metà strada tra play off e play out, ma con una partita in meno da giocare. Insomma, come nei migliori gialli, l’assassino si scoprirà leggendo (nel caso vivendo) l’ultimo atto.

Però qualche indicazione in più dalla partita, bruttina, di Fermo è possibile trarla. La squadra stavolta ha interpretato bene la gara sin dalle battute d’avvio (un paio di palle gol nei primi due minuti), ha corso e spinto fino alla fine, sofferto pochissimo in difesa. Ma non è riuscita a tradurre in occasioni da gol nitide la gran mole di gioco prodotta. Gioco che non sarà stato spettacolare ma che ha tenuto nella propria metà campo gli avversari per tre quarti di gara. Spettacolare non poteva essere causa campo di patate, atteggiamento degli avversari duri ben oltre il lecito e per niente disposti a proporre gioco diverso dai lanci lunghi di Giandonato e qualche sovrapposizione sulla destra. Ma Iannarilli non è dovuto mai intervenire e questo la dice lunga sul tema tattico del match. Però, è giusto ribadirlo, la Ternana avrebbe dovuto creare di più, mostrarsi più determinata in zona gol, provare magari anche qualche conclusione da fuori area. Insomma, ricercare le alternative giuste per mettere in difficoltà una difesa pressoché imbattibile nel gioco aereo. Tant’è che l’unico tiro in porta di testa, serio, l’ha prodotto Marilungo dopo due minuti su un cross a mezza altezza. Il problema insomma, stavolta va ricercato nella manovra offensiva che non ha ritrovato il Boateng devastante di Vicenza. Evidentemente il ragazzo se non trova spazi ampi dove lanciarsi in velocità fa fatica a dialogare con gli altri a creare opzioni con il proprio movimento. Non ha prodotto niente di più Vantaggiato, al netto dell’errore dal dischetto (imperdonabile). Poco movimento ma anche poca incisività e scarsa partecipazione alla manovra. Tanto da farci porre un quesito che giriamo volentieri al tecnico rossoverde. Considerato che il cannoniere della Ternana è Marilungo con nove centri e che proprio con i suoi gol la Ternana ha fatto punti nel girone d’andata, non sarebbe opportuno porlo al centro della manovra offensiva e non lasciarlo defilato sull’esterno o porlo alle spalle della prima punta? Valutazione che con ogni probabilità Gallo sta già facendo perché è indubbio che la Ternana ha terribilmente bisogno dei suoi attaccanti per tornare a vincere. Un attacco che nel complesso ha deluso più di ogni altro reparto. Perché nessuno di noi al termine della campagna acquisti avrebbe potuto immaginare che da un reparto che poteva contare su gente come Vantaggiato, Marilungo, Frediani, Bifulco, Nicastro sarebbero usciti meno di una quarantina di gol. Previsione legata anche al rendimento proposto in passato da giocatori che, invece, con la maglia rossoverde addosso non sono riusciti a ripetersi al meglio, Marilungo è stato il più prolifico e per questo, forse, porlo al centro della manovra offensiva potrebbe costituire un’alternativa interessante per tornare a far gol, magari anche trasformando eventuali rigori a favore perché averne sbagliati quattro su cinque è davvero un fardello insopportabile, una sorta di autoaccusa che spiega, almeno in parte, la posizione di classifica di questa Ternana. Di una squadra che può ancora guadagnarsi i play off anche se nessuno deve dimenticare il rischio di finire nei play out. Serve tornare a vincere, serve per questo il sostegno massimo della tifoseria. Contestare domenica sin dall’inizio sarebbe come sparare sulla croce rossa, come farsi un autogol irreparabile. Bella o brutta che sia questa è la Ternana che deve trarre il meglio dalle proprie qualità per ridare dignità ad una stagione fin qui più che deludente.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 09 aprile 2019 alle 00:00
Autore: Massimo Laureti
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