Rispetto a 12 mesi fa è cambiato tutto. Di sicuro influisce il finale di campionato e la retrocessione ma se riusciamo a guardare oltre, forse si notano dei cambiamenti sostanziali che lasciano intravedere una nuova strada imboccata dalla Ternana.

Di questi tempi lo scorso anni c’erano elicotteri, obiettivi più che ambiziosi, dichiarazioni avventate ed estemporanee. Dopo 12 mesi pare ci sia una sorda rabbia e una determinazione a riparare a un grave errore. Non si sente parlare nessuno, neanche del ripescaggio di cui parlano tutti. Perché si lavora in silenzio, si lavora per costruire una squadra che se dovesse giocare in C deve partire per vincerla oltre ogni ragionevole dubbio,

Si lavora insieme, di comune accordo su tutte le decisioni, come un corpo unico: proprietà, presidenza, direzione sportiva e guida tecnica. Cosa che non era mai successa prima e nonostante sia scontato che debba succedere questi, è il primo passo verso la normalizzazione.

C’è un confronto sano, concreto, diretto. Senza secondi fini, si parla di calcio e di strategie, ognuno secondo le proprie competenze. C’è voglia di ripartire insieme, di lavorare insieme. Beninteso che la voglia c’era anche lo scorso anno, ma quest’anno ci sembra diverso. La scorsa estate era vissuta in un misto di entusiasmo e curiosità, contrapposizione e follia. Qui sembra tutto più morbido, forse più noioso. Ma dal nostro punto di vista più efficace.

La Ternana non ha fretta e intanto costruisce. Fazio, Lopez e Iannarilli sono tre colpi che sarebbero stati giudicati positivi anche in B. Perché la Ternana ora vuole essere giudicata dai fatti e non dalle parole. Sostanza contro apparenza. E speriamo proprio non finisca qui.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 30 giugno 2018 alle 14:00
Autore: Redazione TernanaNews
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